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Le associazini di categoria sulla crisi turistica

9 ott 2008
Le associazini di categoria sulla crisi turistica
“Sono dati condivisibili – dice il Presidente Usot, Paolo Rossi – segnale chiarissimo di una recessione che sta colpendo duramente l’intero comparto turistico-commerciale. Anche in Italia – fa poi notare – si registra lo stesso calo di presenze: in Riviera, alberghi pieni solo nei fine settimana, ad eccezione del solo mese di agosto”.
Il modo di intendere la vacanza è dunque cambiato a causa soprattutto dell’aumento del costo della vita, “nonostante da noi – sottolinea Rossi – i prezzi alberghieri siano rimasti invariati”. Giudizi sostanzialmente condivisi anche da Stefano Raggi, presidente del Consorzio San Marino 2000, che plaude però all’iniziativa che ha imposto ai sammarinesi di non parcheggiare i propri mezzi nelle aree intorno al centro storico, usufruendo del servizio navetta per raggiungere il posto di lavoro. “Ciò ha permesso ai turisti di riempire i parcheggi centrali sin dal mattino presto, a beneficio di commercianti e ristoratori – spiega Raggi – che hanno visto così aumentare, seppur lievemente, il loro fatturato”.
Commentare questi dati, per il presidente Usc Marco Arzilli, è semplicemente una fotografia di ciò che si sapeva. “Se da un lato ci preoccupano – afferma – dall’altro, nonostante tutto, siamo riusciti a non fare peggio degli altri anni. Mancano però progetti a breve, medio e lungo termine per il turismo. Noi operatori siamo pronti a collaborare in sinergia con il settore pubblico – conclude – ma ci stanno tirando per sfinimento”.
Dello stesso avviso anche il Presidente Osla, Maria Teresa Venturini. “Questo calo di presenze dell’1,6% era atteso – dichiara – anzi pensavamo fosse addirittura peggiore. L’auspicio di Osla è di lavorare già da ora per la prossima stagione, sfruttando il recente riconoscimento conferito a San Marino dall’Unesco. In cantiere ci sono tanti progetti – conclude – è il momento di realizzarli”.

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