Non tutto è perduto. Fino all’ultimo, come avviene regolarmente da diversi anni, sindacati sammarinesi e italiani ed anche i parlamentari delle province limitrofe, si impegneranno per l’inserimento della franchigia per abbattere una quota della doppia imposizione a cui sono assoggettati i frontalieri occupati a San Marino. L’assenza di questa misura equivale per ciascuno di essi a migliaia di euro in più di tasse. Ci sono però anche le parole del Presidente della commissione finanze e tesoro Giorgio Benvenuto che, a San Marino Rtv, ha preannunciato per il giorno 18 ottobre, la presentazione di un emendamento che reintroduca la franchigia, opportunamente rivalutata.
“La vedo più difficile rispetto al passato - dichiara Giorgio Felici della Cdls - perchè, in anni recenti la misura della franchigia era prevista in finanziaria e si trattava solo sul quanto. Ora invece la franchigia manca totalmente dal testo e quindi tutto è più complesso”. Felici preannuncia una netta presa di posizione del Csi il Consiglio Sindacale Interregionale e ventila la possibilità di incontri importanti a fine mese a Roma “anche se – conclude – è indegna per un paese civile la processione per commissioni e ministeri a cui siamo obbligati ogni anno”.
“La scomparsa della franchigia dalla finanziaria spero sia una dimenticanza e comunque mi sorprende – commenta Gilberto Piermattei della Csdl – anche perché San Marino nella questione frontalieri ha fatto la sua parte accordando la progressiva stabilizzazione mentre l’Italia, sul fronte fiscale non ha fatto niente”. Il direttore dell’Anis Carlo Giorgi ribadisce l’unità di intenti, sull’argomento, con il sindacato. “Noi sosteniamo – afferma - che bisogna dare priorità ai problemi complessivi tra Italia e San Marino: il frontalierato è uno di questi e noi pensiamo ad una norma slegata dalla finanziaria per dare tranquillità al sistema e per evitare di trovarsi ogni anno nella stessa situazione”.
“La vedo più difficile rispetto al passato - dichiara Giorgio Felici della Cdls - perchè, in anni recenti la misura della franchigia era prevista in finanziaria e si trattava solo sul quanto. Ora invece la franchigia manca totalmente dal testo e quindi tutto è più complesso”. Felici preannuncia una netta presa di posizione del Csi il Consiglio Sindacale Interregionale e ventila la possibilità di incontri importanti a fine mese a Roma “anche se – conclude – è indegna per un paese civile la processione per commissioni e ministeri a cui siamo obbligati ogni anno”.
“La scomparsa della franchigia dalla finanziaria spero sia una dimenticanza e comunque mi sorprende – commenta Gilberto Piermattei della Csdl – anche perché San Marino nella questione frontalieri ha fatto la sua parte accordando la progressiva stabilizzazione mentre l’Italia, sul fronte fiscale non ha fatto niente”. Il direttore dell’Anis Carlo Giorgi ribadisce l’unità di intenti, sull’argomento, con il sindacato. “Noi sosteniamo – afferma - che bisogna dare priorità ai problemi complessivi tra Italia e San Marino: il frontalierato è uno di questi e noi pensiamo ad una norma slegata dalla finanziaria per dare tranquillità al sistema e per evitare di trovarsi ogni anno nella stessa situazione”.
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