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Il Direttivo Unitario delle Federazioni del Pubblico Impiego

18 set 2004
Il Direttivo Unitario delle Federazioni del Pubblico Impiego
Direttivo unitario delle federazioni del pubblico impiego, in vista dell’assemblea di tutti i rappresentanti sindacali del settore, convocata per lunedì prossimo. Due appuntamenti fissati per discutere le ultime proposte del governo sulla riorganizzazione della macchina statale, proposte che non hanno soddisfatto il sindacato. In primo piano, per la CSU, resta la mancata consegna della dotazione organica minima. E’ questo documento, secondo le due confederazioni, un passaggio essenziale per dare gambe alla riforma dell’Amministrazione, perché strettamente collegato alle nuove regolamentazioni degli orari, dei turni e delle ferie. Le due federazioni del pubblico impiego hanno anche manifestato perplessità sul protocollo d’intesa presentato l’8 settembre scorso dal governo, ritenendolo carente su argomenti quali il precariato, le decorrenze sulla nuova organizzazione e le modalità di carriera. La stagione contrattuale ha invece visto la direzione della Banca Centrale a confronto con il sindacato per presentare le controproposte alla piattaforma di rinnovo del contratto, scaduto nel dicembre del 2003. La CSU chiede il recupero dell’inflazione reale, la costituzione di un fondo pensioni integrativo, una migliore organizzazione del lavoro, dei percorsi di carriera e il potenziamento dell’attività formative dirette ai dipendenti. Anche in questo caso, l’esito del confronto sarà al centro di una assemblea, già convocata per lunedì prossimo. In dirittura d’arrivo invece il contratto di ristoranti, alberghi e bar, che interessa circa 200 lavoratori. La firma questo pomeriggio. I punti qualificanti dell’intesa, sottolinea il sindacato, riguardano sia gli aspetti economici che normativi. Mantenuto il meccanismo di programmazione delle retribuzioni, per tutelare le buste paga dall’inflazione. Il nuovo contratto estende, anche a questo settore, l’automatismo per il rinnovo del permesso di lavoro per i frontalieri, che da anni operano nel comparto.

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