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"Fateci aprire" gli imprenditori scrivono al Congresso e chiedono un incontro urgente

Stilata una lista di proposte "Lo Stato ci dia fiducia e regole certe"

29 apr 2020
Sentiamo Fabio Grosso e Massimiliano Granini
Sentiamo Fabio Grosso e Massimiliano Granini

Il “Movimento imprenditori sammarinese”, nato recentemente ed in maniera spontanea dalle attuali esigenze delle piccole e medie imprese a cui hanno aderito più di 400 realtà, ha consegnato una lettera al Congresso di Stato. Chiedono modifiche al decreto legge 63, un incontro con i Segretari alle Finanze, Lavoro, Industria, e Turismo, la stipula- alla luce del nuovo decreto italiano- di un accordo con le regioni limitrofe per la libera circolazione e soprattutto che dal 4 maggio sia data la possibilità a tutte le tipologie di attività di ripartire, con le dovute misure di sicurezza. Considerate insufficienti le misure a sostegno delle imprese contenute nel decreto 63: “la nostra categoria, come ribadito ai Capitani Reggenti nel corso di un recente incontro, è la più colpita”.

Si chiedono misure di sostegno diversificate, per garantire un supporto più mirato. “Consci dello stato attuale del bilancio pubblico- premettono- non siamo qui per chiedere soldi a fondo perduto o moratorie di debiti passati, ma aiuti concreti ed attuabili, in favore di chi ha dato nel tempo un reale contributo alla crescita del paese”.

Tra le proposte: soppressione del pagamento della tassa di licenza e della minimum tax per tutte le società, non solo quelle chiuse per decreto, la dilazione del pagamento dei debiti, Cassa integrazione erogata direttamente dallo Stato e regole anti contagio certe per ogni tipologia di impresa. “In mancanza di aiuti concreti ed immediati strumenti finanziari saremo costretti, nostro malgrado, a continuare la sospensione di ogni pagamento verso l'amministrazione pubblica, dando precedenza alle spese necessarie al sostentamento delle nostre famiglie”. Il costo dei dipendenti, aggiungono, diventerà insostenibile vista la crisi economica e pertanto saremo costretti a ridurre il personale: almeno mille i dipendenti che fanno capo alle attività. “Apertura a stretto giro dunque e correttivi al decreto 63”.

Nel video l'intervista a Fabio Grosso e Massimiliano Granini



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