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Istat: cala la fiducia dei consumatori a marzo. Federconsumatori: “Il governo abbassi l'Iva sui beni primari”

di Maria Letizia Camparsi
29 mar 2024
Sentiamo Graziano Urbinati
Sentiamo Graziano Urbinati

Un'altra battuta d'arresto riporta la fiducia dei consumatori italiani ai livelli di inizio anno (96,5 punti). Ma i dati di marzo erano prevedibili visto il contesto: l'inflazione cresce – a febbraio +1,2% a Rimini – e le famiglie sono costrette a tagliare anche su salute e cibo. Aumentano i prezzi dei beni di consumo e anche le bollette, per l’effetto congiunto dell’abolizione del mercato tutelato del gas e dello smantellamento dei sostegni per la crisi energetica. Potere d'acquisto che si corrode dunque, alimentando povertà e disuguaglianze.

"Gli stipendi e le pensioni non riescono a correre dietro all'inflazione - spiega Graziano Urbinati, presidente di Federconsumatori Rimini -, che in questi anni si è mangiata parte dei redditi. Il governo deve dunque intervenire ad esempio modulando l'Iva sui beni primari. Questo farebbe risparmiare circa 500 euro l'anno ai cittadini". Secondo i dati Istat sono 5,7 milioni le persone in condizione di povertà assoluta in Italia, corrispondenti all'8,5% delle famiglie residenti. Allarmante il dato sui minori: il 14% è in condizioni di indigenza, il valore più alto della serie storica dal 2014.

Fragilità e disagio economico, poi, spesso si accompagnano a condizioni deboli sul mercato del lavoro e precarie condizioni abitative. "Le prospettive dipendono anche dal quadro internazionale - conclude Urbinati -. Sicuramente siamo ancora in una fase in cui il costo del denaro è alto e la Bce non l'ha ridotto. L'inflazione è destinata ad aumentare ancora, quindi probabilmente abbiamo ancora dei mesi di sofferenza davanti".

Nel video l'intervista a Graziano Urbinati (presidente di Federconsumatori Rimini)






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