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I ristoratori lamentano un calo dei turisti: si limitano a passeggiare e non a consumare

16 ago 2007
Dina Molinari - Via g. da Carpi (Serravalle)
Dina Molinari - Via g. da Carpi (Serravalle)
“Confermo il calo del 20% nella ristorazione, la crisi è forte, è proprio un’estate da dimenticare”. E’ l’esordio di Paolo Rossi, presidente dell’Unione operatori turistici, che sposa le cifre diramate dal Consorzio 2000, in base alle quali l’attività di ristorazione ha subìto un drastico calo.
“Faccio un altro esempio – aggiunge – una volta chi arrivava a San Marino in albergo chiedeva se c’erano stanze libere, ora chiedono prima quanto costano, e spesso non le occupano. La potenzialità d’acquisto è dunque molto inferiore agli altri anni. La gente c’è, ma non consuma. E come prenotazioni alberghiere non ha funzionato nemmeno il last minute, e c’era disponibilità fino a ferragosto”. Gli stessi ristoratori si lamentano. Dal Ritrovo di Città fanno sapere di aver avuto, il 15 agosto sera, un centinaio di persone, ma tutte provenienti dal circondario, mentre il pranzo si assesta sui 60-70 coperti al massimo, quando la media era di 100 persone minimo. Il ristorante Terrazza Titano mette in rilievo una realtà ancor più sorprendente: “Arrivano due persone – è l’esempio del titolare – e chiedono un pasto, da dividere in due. Solo ieri mi sono capitati tre casi. Lavoriamo senz’altro più in autunno e in inverno che non d’estate, quando la gente si limita a camminare per il centro e al massimo si concede una sosta sul pianello per riprendere fiato e ammirare il panorama, non certo per fare acquisti”. Sono dunque i diretti interessati, al momento, a confermare i dati del Consorzio sul calo di almeno il 20%. Le cifre ufficiali, fa sapere l’Usot, si avranno a fine stagione “e fino a quel momento – conclude Rossi – non è il caso di iniziare la guerra dei numeri”.

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