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Alluvione, Bonaccini: "Alle imprese non è arrivato un euro"

11 ago 2023
Stefano Bonaccini (foto archivio)
Stefano Bonaccini (foto archivio)

"Le proposte che noi abbiamo avanzato, tra cui due nuove, con una lettera che ho inviato personalmente alla presidente Meloni e un incontro che faremo alla fine di questo mese con il generale Figliuolo le ho condivise insieme a tutte le parti sociali e agli Enti locali di questa regione".

Lo ha detto il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ospite di Omnibus su La7. "Noi del resto siamo abituati a fare così. Quando andai a Palazzo Chigi dopo la seconda alluvione, quella di metà maggio, definito uno dei primi tre eventi catastrofici mondiali dei primi sette mesi del 2023, mi presentai con Cgil, Cisl, Uil e Ugl, rappresentanze di tutte le imprese, le rappresentanze delle professioni e anche di banche e istituti di credito. La settimana successiva poi con la rappresentanza delle provincie. Noi lavoriamo così".

"Quali risorse ci sono? - prosegue - Noi abbiamo finalmente ottenuto oltre un miliardo di euro che, ad esempio, andrà utilizzato quest'anno e il prossimo per riparare le oltre 1000 frane negli Appennini da Reggio Emilia a Rimini, per riparare circa 700 strade parzialmente o completamente interrotte e per intervenire su 23 fiumi che hanno sormontato. Queste risorse devono essere rese esigibili subito, per quello chiedevamo da settimane di poterle spendere perché fino ad oggi ciò che i sindaci hanno avuto per lavori di somma urgenza sono stati solo i primi 200 milioni di euro che la Protezione Civile aveva messo a disposizione del territorio e i sindaci ne hanno spesi più del doppio". "Ma nessun dirigente - aggiunge - firma un atto che assegna i lavori o fa una gara se non ha le coperture finanziarie perché si rischia ovviamente di andare dalla magistratura. Bisogna subito mettere esigibili le risorse - ha aggiunto il presidente dell'Emilia-Romagna - perché entro l'inverno bisogna fare una buona parte dei lavori perché un fenomeno ordinario diventi straordinario".

"In questo momento mancano i ristori dei danni a famiglie e imprese. - prosegue - Alle famiglie sono arrivati i primi 3mila euro perché il sottoscritto insieme al capo della Protezione Civile Curcio ci siamo inventati una misura sperimentale che ha tolto ogni tipo di burocrazia e una volta che i sindaci attestavano che uno era stato alluvionato gli arrivano, stanno già arrivando, sul conto corrente i soldi. Sono già oltre 13mila le famiglie che li hanno ricevuti. Ma per ora solo questo, alle imprese ancora non è arrivato un euro".

Al Governo chiede di sedersi a un tavolo di confronto. "Ho chiesto un altro incontro alla presidente Meloni - spiega - e discuteremo col generale Figliuolo con cui lavoriamo veramente benissimo, perché c'è bisogno di dare certezze alle imprese, che gli verrà ristorato tutto. Al Governo avevamo chiesto accedete, fateci accedere al credito d'imposta che così bene ha funzionato durante il terremoto, non hanno voluto sentire ragioni ma adesso torneremo a proporglielo".







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