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Fisco e lavoro, il nuovo "decreto del primo maggio" approvato dal Cdm

Bonus per i lavoratori a basso reddito, sgravi per le aziende che assumono, soprattutto al Sud

30 apr 2024
Palazzo Chigi

Bonus da 100 euro a gennaio per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro, se con coniuge e almeno un figlio a carico, o per monogenitori con un unico figlio. Maxi-sgravi del 120% per 2 anni a chi assume giovani, donne e alcune categorie di lavoratori svantaggiati. E per sostenere le attività al Sud. Sono alcune delle misure approvate oggi in Consiglio dei ministri, già presentate ieri ai sindacati a Palazzo Chigi. Due i provvedimenti licenziati: il decreto legislativo Ires-Irpef, nell'ambito dell'attuazione della delega fiscale, e un decreto legge che riforma le Politiche di coesione.  Il bonus da 100 euro che arriverà nel 2025 per i redditi bassi "è il primo tassello" cui seguirà "trovando le relative risorse" l'intervento per "le tredicesime: che ha numeri molto più rilevanti" e bisogna "trovare equilibrio per le coperture", ha spiegato in conferenza stampa il viceministro dell’Economia Maurizio Leo.

L'agevolazione "a vantaggio delle famiglie monoreddito o monogenitoriali" sarà "erogato attraverso i sostituti d'imposta nel 2025" - ha aggiunto Leo - perché nel 2024 il governo ha già utilizzato tutte le risorse per fare i primi 13 decreti legislativi attuativi della delega, "compreso quello di oggi".  La riforma, ha spiegato, il ministro per gli affari europei Raffaele Fitto mette in moto 75 miliardi perchè crea le condizioni perché i diversi fondi (coesione, Fsc e Pnrr, ndr) dialoghino e diventino complementari". "Il rischio era che i fondi marciassero in contrasto gli uni con gli altri in particolare per la programmazione 2021-2027".  L’obiettivo del governo, come rimarcato da Meloni al tavolo con i sindacati, è quello di continuare a sostenere la crescita dell’occupazione, la riduzione della disoccupazione e degli inattivi, ovvero di coloro che non hanno un lavoro e neppure lo cercano, per farli rientrare nel mercato. E anche di difendere il potere d’acquisto. In particolare, per il lavoro sono in arrivo misure per sostenere l’occupazione dei giovani, delle donne e di alcune categorie di lavoratori svantaggiati: con la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni. Accanto a queste sono previste disposizioni ad hoc per favorire l’avvio di nuove attività distinte per il Centro-Nord e il Mezzogiorno. E inoltre si fanno spazio “azioni per riqualificare” i lavoratori di grandi imprese in crisi per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro.






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