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Caporalato a Bologna: muratori in nero sfruttati per 2-3 euro l'ora, imprenditore arrestato

Veniva sottratto dalla misera paga anche il tempo in cui si fermavano per mangiare.

22 ago 2023
Caporalato a Bologna: muratori in nero sfruttati per 2-3 euro l'ora, imprenditore arrestato

Muratori fatti lavorare in nero e pagati 2-3 euro l'ora, decurtando anche dalla misera paga il tempo in cui si fermavano per mangiare. A scoprire la storia di sfruttamento sono stati i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Bologna, che hanno arrestato un imprenditore edile 50enne, finito ai domiciliari per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento di manodopera. L'attività investigativa è stata avviata a gennaio 2023 dalla segnalazione di uno degli operai sfruttati, un 35enne marocchino che ha deciso di rivolgersi ai carabinieri. Arrivato in Italia nel 2021 con il desiderio di trovare un impiego onesto, è incappato nell'imprenditore che gli ha offerto di lavorare per lui. Era irregolare e quindi ha cominciato a farlo in nero, con una promessa di metterlo in regola che non si è mai realizzata.

L'uomo avrebbe fatto lo stesso con altri due muratori, di origine romena, come hanno scoperto i militari dell'Arma nel corso delle indagini, svolte anche con l'ausilio di attività tecniche. È emersa una vera situazione di caporalato, con l'imprenditore che impiegava manodopera in condizioni di sfruttamento nei suoi cantieri fra Bologna, San Lazzaro e Cento, nel Ferrarese. I muratori venivano prelevati all'alba ed accompagnati nei luoghi di lavoro, dove prestavano la loro opera con turni di circa 10 ore giornaliere a fronte di un salario irrisorio, dal quale tra l'altro venivano arbitrariamente decurtate le spese per vitto e alloggio. Unico giorno di riposo: la domenica. I manovali erano spesso ricattati e minacciati di essere cacciati senza paga, in un caso uno di loro è stato preso a schiaffi dopo aver chiesto di essere pagato.

Secondo i carabinieri, lo sfruttamento era determinato da vari fattori: il modestissimo livello di retribuzione, le precarie condizioni alloggiative e di vita, l'assenza di regolarizzazione della posizione lavorativa, la mancata erogazione delle benché minime garanzie di sicurezza e igiene sul lavoro.

A quanto pare l'imprenditore non aveva altri operai oltre ai tre che avrebbe sfruttato. L'ordinanza cautelare è stata emessa dal Gip di Bologna che ha concordato pienamente con la tesi investigativa del Pm Gabrielle Tavano, che ha coordinato le indagini dei carabinieri. Il giudice ha disposto, oltre ai domiciliari per l'imprenditore, anche il sequestro preventivo del furgone con il quale l'uomo portava nei cantieri i lavoratori.





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