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Istat, effetto covid: risalgono gli occupati ma aumenta la disoccupazione giovanile

1 set 2020
Istat, effetto covid: risalgono gli occupati ma aumenta la disoccupazione giovanile

A Luglio, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, sono tornati a salire gli occupati, sono 85 mila in più. Numeri in crescita soprattutto tra le donne e i lavoratori con più di 35 anni. Male il confronto rispetto all'anno precedente, soprattutto tra le donne e i lavoratori con piú di 35 anni. A dirlo è l’Istat. A influire negativamente è stata soprattutto la pandemia da Coronavirus.

Da febbraio 2020 il livello dell'occupazione è sceso di quasi 500mila unità e le persone in cerca di lavoro sono cresciute di circa 50mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 400mila. Il tasso di disoccupazione giovanile torna sopra il 30%, a luglio, per la prima volta da oltre un anno, a partire da aprile 2019. L'Istat lo attesta al 31,1% per la fascia di età 15-24 anni, in aumento di 1,5 punti da giugno e di 3,2 punti da luglio 2019. "Su base annua - sottolinea l'istituto di statistica - la disoccupazione cresce tra i minori di 35 anni e cala nelle altre classi". Tra i 25 e i 34 anni, il tasso di disoccupazione è del 15,9%, quasi il triplo di quello nella fascia di età 50-64 anni, ed è cresciuto di 0,9 punti nell'ultimo mese e di 1,4 punti nell'ultimo anno.

L'ultimo anno ha visto un'emorragia di dipendenti a termine (calati del -16,2% a luglio sui 12 mesi, -498mila) e lavoratori indipendenti (-4,5% pari a -239 mila). Il calo degli occupati registrato dall'Istat, non riguarda invece i lavoratori permanenti, che sono tutelati anche dal blocco dei licenziamenti per il Covid-19 e sono cresciuti dell'1,2% (+181 mila).



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