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Istruzione e disabilità: in Italia troppo spesso si fa ricorso a figure senza specializzazione

28 ott 2020
foto @tuttoscuola
foto @tuttoscuola

Didattica e disabilità: se da sempre il diritto all'istruzione, ad ogni livello e di qualità, per le fasce più deboli degli studenti richiede attenzione e preparazione, la competenza degli insegnati riveste un ruolo ancora più importante quando si parla di didattica a distanza. E dopo l'uscita del nuovo Dpcm in cui si parla di dad in maniera quasi esclusiva per gli studenti più grandi, manca invece del tutto il riferimento alle misure specifiche da adottare per gli studenti con disabilità.

Dalle pagine del Corsera oggi Gian Antonio Stella analizza il dossier di Tuttoscuola che sottolinea come si finisca nella maggior parte dei casi a far ricorso a figure senza specializzazione. Il caso più emblematico in Italia è quello della regione Piemonte dove a fronte di 458 posti messi a concorso come insegante di sostegno, i candidati saranno soltanto 50: resteranno dunque vacanti 9 posti su 10 che verranno coperti da personale non qualificato. In termini assoluti il dato più clamoroso arriva dalla Lombardia dove si 1259 posti sono 261 i candidati. 

Il problema dunque, come sottolia il dossier di Tuttoscuola, non è solo nel decreto che non accenna agli studenti disabili, ma un sistema per il quale in alcune province, per coprire i posti di sostegno si è costretti ad utilizzare supplenti privi di diploma di specializzazione la sostegno. "Il sostegno è sempre più vissuto come una scorciatoia, un foro attraverso cui entrare nella scuola per fare poi qualcos'altro" - sottolinea Gian Antonio Stella. Anche in questo caso infatti i dati mostrano un chiaro trend: gli insegnati che prendono il ruolo come sostegno si trasferiscono il doppio degli altri. In particolare gli insegnati del sud vanno ad occupare posti di sostegno messi a bando al nord, chiedono poi il trasferimento vicino a casa e infine chiedono il passaggio al posto comune.

Un comportamento - concludono - inaccettabile nei confronti dei disabili in primis ma anche degli interessi dello stato.



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