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L'Italia prima in Europa per numero di trapianti di fegato

Centro nazionale trapianti, oltre 24mila fra il 2000 e il 2020

15 lug 2023
L'Italia prima in Europa per numero di trapianti di fegato

L'Italia è al primo posto in Europa per numero assoluto di trapianti di fegato, con 24mila interventi realizzati tra il 2000 e il 2020. Lo indica il rapporto di valutazione realizzato dall'area Sistema informativo e di elaborazione dati del Centro nazionale trapianti. Organizzato in tre sezioni, il rapporto analizza la situazione relative alle liste d'attesa, all'attività svolta nei centri italiani e alla valutazione degli esiti. Per quanto riguarda i tempi d'attesa, il rapporto indica la probabilità del 52% di arrivare al trapianto entro i sei mesi dall'iscrizione in lista, con un miglioramento del 10% rispetto ai periodi 2002-2013 e 2014-2020.

È stata inoltre osservata anche una riduzione della mortalità in lista d'attesa, che a 2 anni dall'iscrizione passa dal 16,2% al 12,2%. L'analisi conferma inoltre che sono cambiate le indicazioni al trapianto, con una riduzione delle iscrizioni in lista a causa delle cirrosi epatiche, che un tempo erano la patologia prevalente, a favore degli epatocarcinomi. Per quanto riguarda l'attività nei centri italiani, i trapianti di fegato sono aumentati dai 7-800 dei primi anni 2000 agli oltre 1.200 del 2019, con una flessione registrata nel 2020 a causa della pandemia. Nel 2022 - anno non ancora incluso nelle analisi sulla qualità - gli interventi sono stati addirittura 1.474: l'Italia si è confermata come il Paese che realizza il maggior numero assoluto di trapianti di fegato in tutta Europa. Ancora limitato, invece, il contributo dei trapianti da vivente, pari all'1,6% del totale degli interventi fatti negli ultimi 20 anni: dei circa 400 realizzati, un quarto ha riguardato pazienti pediatrici. Dal punto di vista chirurgico, l'8,4% dei trapianti è stato realizzato con la tecnica dello split-liver, che permette di dividere l'organo in due porzioni e trapiantarlo in due diversi pazienti.





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