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Mafie in Riviera, Zignani (Uil Emilia-Romagna): “Massima attenzione alle concessioni balneari”

Per il segretario regionale, le strutture ricettive in disuso vengono acquistate dalle cosche per usarle come 'lavatrici' di soldi sporchi. E chiede di blindare la Bolkestein

9 dic 2021
Mafie in Riviera, Zignani (Uil Emilia-Romagna): “Massima attenzione alle concessioni balneari”

“Tutti quei mafiosi che lo Stato mandava in pensione in Emilia-Romagna, ritenendola una società sana e impermeabile, ci hanno messo poco a scalfire la nostra carezza”. Lo afferma Giuliano Zignani, segretario regionale della Uil, in un'intervista al Resto del Carlino sulle mafie in Riviera. E aggiunge: “Sono almeno dieci anni che ne parlo”. Zignani parla di una regione “legalista”, ma anche “molto ricca”. E questo fa gola. Le mani delle mafie non le si vedono solo negli acquisti di alberghi e hotel, ma anche nel caporalato. Così strutture ricettive in disuso, che fatturano poco, diventano “perfette lavatrici, fatturando affari inesistenti per ripulire il denaro proveniente da altre attività illecite”.



Il segretario regionale Uil chiede poi di fare attenzione alla prossime concessioni balneari, definitive un vero 'eldorado' per la malavita organizzata: “Occorrerà blindare quelle gare, renderle inattaccabili, o sarà la fine”, ammonisce. Per contrastare le infiltrazioni non ci si può basare solo sulle denunce dei lavoratori, perché spesso “è la paura ad avere la meglio”. Occorrerebbe, nelle parole di Zignani, che tutta l'Emilia-Romagna facesse propria il protocollo firmato nella Prefettura di Rimini che “si attiva tutte le volte che si nota un passaggio di proprietà sospetto in un'attività commerciale”.




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