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Pantani non fu ucciso, terza inchiesta verso l'archiviazione

Vent'anni fa la morte del campione di Cesenatico, fra sospetti e depistaggi. Per la Procura non è riconducibile a un omicidio

8 feb 2024
Pantani non fu ucciso, terza inchiesta verso l'archiviazione

Con il ventesimo anniversario della morte di Marco Pantani potrebbe arrivare anche la richiesta di archiviazione della terza indagine della Procura di Rimini sulla scomparsa del campione di ciclismo. Pantani fu ritrovato cadavere il 14 febbraio del 2004 in una stanza del residence 'Le Rose' di Rimini. Per la terza volta gli inquirenti sono giunti alla stessa conclusione, non fu omicidio.

"Se e quando arriverà una richiesta di archiviazione, ne valuteremo le motivazioni e decideremo se varrà la pena fare opposizione - ha detto l'avvocato Fiorenzo Alessi che rappresenta i genitori di Marco Pantani - Da quanto sappiamo, in questi anni la Procura ha indagato a fondo seguendo anche i nuovi indizi e le nuove tracce che abbiamo fornito per conto della famiglia Pantani".

A spingere per la riapertura dell'indagine, una nuova denuncia della mamma, Tonina Belletti che aveva dichiarato ai carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Rimini: "Marco non era solo la notte che è morto, con lui c'erano due escort". Sono stati così ascoltati nuovi testimoni o conoscenti di Pantani, mai sentiti prima da chi ha indagato. Ma nessuno pare abbia saputo fornire indicazioni certe.

Le inchieste hanno concluso che Pantani morì da solo in una stanza chiusa dall'interno, per un'azione prevalente di psicofarmaci. Esclusa l'ipotesi di un'assunzione sotto costrizione. Nessun risultato neppure in precedenza dagli accertamenti, sempre sollecitati dalla famiglia, su un presunto intervento della Camorra al Giro d'Italia del 1999, quando Pantani venne escluso per l'ematocrito alto, il 5 giugno.

Per il campione, l'ultimo uomo a realizzare la doppietta Giro-Tour de France nello stesso anno, il 1998, quel giorno di giugno a Madonna di Campiglio fu l'inizio della fine.





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