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Presentato all’Assemblea Generale CGIL Rimini l’annuale Osservatorio sull’Economia e il Lavoro della provincia di Rimini

A cura di Giuliano Guietti, Presidente IRES Emilia Romagna

3 giu 2021
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

La crisi pandemica del 2020 ha avuto effetti pesanti sulla popolazione riminese, che non sono limitati al prevedibile aumento dei decessi pure particolarmente rilevante e superiore alla media regionale. Gli effetti hanno riguardato anche il blocco dei flussi migratori, che, in aggiunta ad un ulteriore contrazione delle nascite, fa sì che si stimi per il 2020 una riduzione della popolazione residente pari a oltre 1.200 persone (-0,4%). Restano in questo quadro immutate le principali criticità più volte richiamate anche nei precedenti rapporti: l’invecchiamento della popolazione e la concentrazione sempre maggiore della popolazione nei Comuni della pianura e della costa.

Per quel che riguarda il comparto produttivo, la provincia di Rimini ha una struttura economica notoriamente centrata sul turismo, nella quale però negli ultimi anni si sono ritagliati uno spazio anche alcuni settori esportatori, a partire dal tessile-abbigliamento e dai macchinari e apparecchiature. La pandemia ha colpito duramente entrambi questi segmenti dell’economia e infatti la caduta del valore aggiunto è stata in questa provincia particolarmente grave e accentuata.

Le conseguenze si sono sentite sul fronte occupazionale: sono stati oltre 8mila gli addetti che in provincia hanno perso il posto di lavoro. Il calo si è concentrato nella parte più fragile della forza-lavoro. Dal punto di vista reddituale infine Rimini si colloca all’ultimo posto in regione, sia dal punto di vista delle retribuzioni del lavoro dipendente, sia da quello dei redditi dichiarati. Rimini ha retribuzioni medie più basse di circa il 17,6% rispetto alla media regionale. Anche il reddito risultante dalle dichiarazioni Irpef è molto inferiore a quello medio regionale (-17,2%).





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