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Primo scontro nel governo per lo stop allo sci, la Lega: "Basta col 'metodo Conte'"

Attività invernali rinviate al 5 marzo, ministro della Salute preoccupato. Ricciardi: "Servirebbe un nuovo lockdown serio"

15 feb 2021
@ebu.chDalla nostra corrispondente Francesca Biliotti
Dalla nostra corrispondente Francesca Biliotti

Il primo scontro per il neonato governo Draghi si consuma sulle piste da sci: il ministro della Salute Speranza ha infatti prorogato il divieto di riaprire gli impianti fino al 5 marzo, e la comunicazione è arrivata domenica sera, quando gli operatori erano pronti a riaprire oggi. Tant'è che alcuni di loro hanno deciso comunque di riprendere l'attività, per protesta. La Lega accusa di continuare col “metodo Conte”, ossia annuncio la domenica e chiusura il lunedì, e i ministri Giorgetti e Garavaglia chiedono indennizzi con priorità assoluta per la montagna, nel prossimo decreto.



Proteste anche dalle Regioni, il presidente dell'Emilia Romagna, Bonaccini, esprime “stupore e sconcerto” per il nuovo stop alla stagione invernale che, secondo Coldiretti, costerebbe fino a 10 miliardi di indotto. Il ministero della Salute però giudica troppo rischiosa la riapertura, anche alla luce dell'allarme varianti del virus: secondo Walter Ricciardi infatti, consulente del ministro, servirebbe un vero lockdown, come quello applicato ormai quasi un anno fa, dalle 2 alle 4 settimane ma duro quel tanto che basta ad uscire prima dal tunnel, riprendere il tracciamento, in attesa del grosso della fornitura dei vaccini.


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