Logo San Marino RTV

Rete: "Disavanzo dello Stato è eredità dei passati governi, ma anche quello attuale non si è distinto"

20 lug 2023
Rete: "Disavanzo dello Stato è eredità dei passati governi, ma anche quello attuale non si è distinto"

Il bilancio dello Stato ha un disavanzo strutturale di poco meno di 70 milioni. Questi sono effetto dell’eredità lasciata dai passati governi ma anche quello attuale non si è distinto per la capacità di arginarlo. Si dirà: “c’eravate anche voi al governo”: certo! Ma i nostri Segretari non avevano la delega alle finanze, e i nostri voti (lo dimostra il fatto che senza di noi il governo può continuare a stare in piedi) non erano sufficienti a bloccare o a imporre delle misure. Finché abbiamo potuto abbiamo arginato e insistito per introdurre interventi, quando non è stato più possibile ci siamo dimessi, a dimostrazione che la poltrona non si attacca al posteriore di tutti. Ad esempio il nostro debito è finanziato da un’unica fonte e la sua scadenza è interamente nello stesso giorno, mentre se avessimo consentito anche ai sammarinesi di comperare il debito avremmo potuto avvalerci di fonti differenziate e scadenze progressive. Nella variazione di bilancio manca quella riforma dell’ordinamento contabile reclamata ormai da tempo, senza la quale è possibile giocare coi numeri in entrata e in uscita, ingannando sul risultato finale. È una variazione di bilancio che regala ai ricchi (vedi aumento della deducibilità delle imposte pagate all’estero dai trust) e dimentica fasce sociali che sicuramente non hanno un trust. È una variazione di bilancio che non fa tagli di spesa e non interviene sull’IGR, ma punta sulle “residenze fiscali non domiciliate” (qualche mese fa proposte in favore del DES), che nonostante il nome la maggioranza ci tiene a dire che non sono “fiscali”, per racimolare qualche decina di migliaia di euro da chi finga di risiedere a San Marino, in hotel di lusso che al momento non esistono, col rischio di favorire l'elusione fiscale e un ritorno a quell’economia border line, da cui siamo appena usciti e che sicuramente non sarà un buon biglietto da visita per l’associazione alla UE. Ma la ciliegina sulla torta è il rating di Fitch, che ha scatenato il malumore del SdS Gatti. Perché stupirsi? I grandi speculatori della finanza mondiale, che sono proprietari delle agenzie di rating, assegnano rating molto bassi per aumentare i tassi d’interesse sul debito dei Paesi. È quello che è accaduto a noi, che siamo stati costretti ad accettare un tasso del 6,5%. E poi, qualcuno non ha fatto i compiti a casa. A cominciare dalla mancata soluzione sulle criticità del sistema bancario, in particolare sugli NPL, a cui si aggiungono tutte le lacune evidenziate sopra, comprese le continue promesse di portare la riforma IGR elargite dalle Finanze. Fitch dice che l’uscita di Rete ha indebolito la maggioranza e questo rallenterà la realizzazione delle riforme tra cui quella IGR. SBAGLIATO: RETE se ne è andata proprio perché il governo quella riforma, e tutte le altre riforme promesse, non aveva proprio intenzione di portarle avanti.

Cs - Movimento RETE





Riproduzione riservata ©