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Strage di Bologna: la “primula nera” Bellini condannato all'ergastolo

La Corte di assise ha giudicato responsabili anche gli altri due imputati, Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia

6 apr 2022
Strage di Bologna: la “primula nera” Bellini condannato all'ergastolo

La sentenza della Corte di assise di Bologna ha di fatto confermato l'impianto accusatorio della Procura generale: ergastolo per concorso in strage per Paolo Bellini, la “primula nera”, l'ex esponente di Avanguardia nazionale, incastrato da un video di un turista tedesco. Una manciata di secondi che però lo ritraggono sul luogo della strage, il 2 agosto del 1980, prima dell'esplosione che causò la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200. Condannato anche Piergiorgio Segatel, l'ex capitano dei Carabinieri, per depistaggio, a 6 anni. 4 anni per Domenico Catracchia, ex amministratore di condomini in via Gradoli, per falsa informazione al fine di sviare le indagini, più di quanto avesse richiesto la Procura in un primo momento. Sia per Segatel che per Bellini la richiesta è anche di interdizione dai pubblici uffici.

Bellini è il quinto attentatore, in concorso con i Nar condannati in definitiva, Giusva Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini e, in primo grado, Gilberto Cavallini. Bellini è stato imputato dopo che la Procura generale ha avocato l'inchiesta sui mandanti. Accusando, da morti, quindi non processabili, il capo della P2 Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi.

"Io non ero a Bologna il 2 agosto, ero a Rimini alle 9, la mia ex moglie può dire quello che vuole, sono problemi suoi. Quel signore in video non sono io", ha dichiarato Paolo Bellini, come riporta l'Ansa, ai giornalisti pochi minuti dopo che la Corte d'Assise si è ritirata in camera di consiglio. “Credo sempre nei magistrati, ma non in quelli inquirenti - ha aggiunto Bellini rispondendo alle domande dei cronisti - Non hanno avuto l'esigenza di farmi una domanda, non mi hanno mai convocato, e io lo so il perché, altrimenti gli avrei smontato tutto in cinque minuti, con dati di fatto". L'avvocato Antonio Capitella che, assieme al colelga Manfredo Fiormonti, difende Bellini, ha dichiarazione che "la testimonianza dell'ex moglie di Bellini non è una testimonianza, è un riconoscimento fotografico. Punto. Noi avevamo una testimonianza, di Triestina Tommasi, che diceva di essere lì, in stazione, alle 10.15 e di non aver visto Bellini. Punto. La moglie cambia gli orari 4 volte, ma il problema è se quell'uomo non è Bellini come ha detto il nostro consulente, allora le dichiarazioni della moglie sono bugie". E annuncia l'appello, "mica gli possiamo lasciare l'ergastolo", ha concluso.




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