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Vaccini, minacce a Gnassi: “Non ci fermeremo”

di Filippo Mariotti
5 mag 2019
Vaccini, minacce a Gnassi: “Non ci fermeremo”

"Negli ultimi 10 giorni, da quando è uscita l'ordinanza, abbiamo e ho ricevuto centinaia e centinaia di inviti ad andare avanti in questa battaglia per la salute dei bambini e di tutti”. Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi commenta così, con ottimismo, i numerosi commenti sulla sua bacheca Facebook dopo l'emanazione dell'ordinanza che prevede una sanzione pecuniaria per ogni giorno in cui i genitori continueranno a portare all'asilo nido o alla scuola dell'infanzia i propri piccoli non vaccinati. A Rimini risultano una ventina le posizioni ancora non regolari.

Una misura che, come riportano i media locali riminesi, ha portato anche diverse critiche. Dal varo del provvedimento, osserva Gnassi "non sono naturalmente mancati i messaggi offensivi dei no-vax, in numero proporzionale alle vaccinazioni (90 per cento i favorevoli e un 10 per centro contro), con i consueti metodi: mail bombing, minacce di ogni tipo da quelle personali a quelle stranote tipo 'non verremo più a Rimini'. Poi ce n'è stata anche una che mi ha augurato la morte, ma su questa ho già interessato i miei legali. Soliti metodi, che non ci fermeranno".

Tanti anche gli incoraggiamenti a proseguire che dimostrano “come la stragrande maggioranza degli italiani sta dalla parte della tutela della salute. Voglio in questo senso anche ringraziare il sindaco Lucchi per avere lavorato insieme a noi per arrivare al risultato comune per Rimini e Cesena". Nei giorni scorsi i Vigili Urbani hanno iniziato a consegnare alle famiglie interessate gli inviti a mettersi in regola con i vaccini entro sette giorni. Dopo di che scatterà la sanzione economica - da 25 euro fino a 500 euro ma, in via breve, da 50 euro - per ogni giorno di frequenza in violazione del provvedimento.

Le consigliere regionali del Pd Francesca Marchetti e Nadia Rossi esprimono "vicinanza" al sindaco. "Siamo al fianco di Gnassi - osservano - in questa battaglia per la salute dei bambini. Avendo lavorato anche in Regione sul tema dell'obbligo vaccinale, sappiamo che prendendo posizione ci si espone ad attacchi anche violenti, ma la gran parte dei cittadini è dalla parte di chi tutela il benessere e la salute della comunità". A giudizio delle sue esponenti democratiche "non si tratta di alcuna ripicca e men che meno bisogna leggere questa misura come accanimento. Semplicemente si ribadisce il banale concetto che nessuno è al di sopra delle leggi e che l'interesse collettivo deve sempre prevalere sul singolo".



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