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Bruxelles guarda alla crisi politica italiana: timore di una tempesta perfetta

Il corrispondente da Bruxelles, Brahim Maarad, AGI

21 lug 2022

Bruxelles - Con le dimissioni di Mario Draghi si materializza il rischio della tempesta perfetta per l’Italia. Questa è la preoccupazione di Bruxelles che in queste ore monitora con attenzione gli sviluppi della crisi di governo a Roma. Tra i primi a lanciare l’allarme è stato il commissario europeo all’Economia, l’ex premier italiano Paolo Gentiloni. “Ora è il tempo di voler bene all’Italia: ci aspettano mesi difficili ma siamo un grande Paese”, ha detto ieri. La presidente dei socialisti e democratici al Parlamento europeo, Irace Garcia Perez, ha definito la crisi un disastro non solo per l’Italia ma per l’Europa.

Per il presidente dei liberali, Stephane Sejournè, l’impatto si farà sentire su tutti gli Stati dell’Unione. In effetti il premier italiano aveva un ruolo da protagonista ai tavoli europei in almeno tre questioni cruciali: la riforma della governance economica, il tetto al prezzo del gas e la promozione di uno strumento di debito comune per alleviare il peso economico della crisi energetica. Partite importantissime che si giocheranno entro l'anno: già a settembre la Commissione presenterà le sue proposte per la riforma del Patto di stabilità e per gli interventi contro il caro energia.

Così come mancherà alla Commissione un valido alleato nel sostegno, anche militare, all’Ucraina. Nelle ultime ore lo stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, lo ha ringraziato per il suo sostegno incrollabile La sfida decisiva per l’Italia riguarda tuttavia l’attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza. Con quasi duecento miliardi di euro, l’Italia è il primo paese beneficiario e finora Draghi ha rappresentato una garanzia per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.  

Brahim Maarad, corrispondente AGI





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