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Washington Post: non raggiungibile, secondo l'Intelligence USA, uno dei principali obiettivi della controffensiva

Segnali poco rassicuranti, per Kiev, da oltreoceano; mentre sui campi di battaglia sono giorni decisivi

18 ago 2023

Sarebbero state dispiegate pure le riserve – da Kiev – per tentare di sfondare le prime linee fortificate russe, sul fronte sud. Scontri durissimi in corso a Robotyne. Nella mischia, pare, anche i carri pesanti inglesi Challenger. Oltre due mesi – del resto - sono passati dall'inizio degli attacchi; ed è questa forse l'ultima chiamata, per dare un senso ad una controffensiva rivelatasi lenta, difficile, sanguinosa: proprio come aveva previsto tempo fa il capo di stato maggiore americano Milley; lo stesso che nell'autunno scorso aveva invitato a riflettere sull'opportunità di una soluzione negoziale. Ora un nuovo segnale da oltreoceano. E' il Washington Post a riferire come l'intelligence statunitense escluda la possibilità, per le forze di Kiev, di raggiungere entro l'anno Melitopol e tagliare dunque il corridoio terrestre russo verso la Crimea: ovvero l'obiettivo strategico della controffensiva. Nell'articolo riflessioni sull'eventuale impatto di una simile previsione sulla postura delle cancellerie occidentali; alla luce delle decine di miliardi di dollari stanziati per gli invii di armi. Indiscrezioni non apertamente smentite dalla Casa Bianca. Da Jake Sullivan, piuttosto, dichiarazioni di prammatica: “stiamo facendo il possibile per sostenere l'Ucraina”; “non facciamo previsioni”. Troppo poco, forse, per tranquillizzare i decisori di Kiev; già innervositi da recenti dichiarazioni, poi in un qualche modo rientrate, di un alto funzionario NATO. Il sospetto di alcuni è che con l'approssimarsi della campagna elettorale 2024 Washington sia alla ricerca di una sorta di exit strategy. Solo speculazioni, al momento; visto anche il via libera a Danimarca e Paesi Bassi, per l'invio di F-16, una volta completato l'addestramento dei piloti ucraini; che comunque richiederà mesi. Ed è proprio sul fattore tempo che gioca il Cremlino; molto attivo anche sul fronte propagandistico, con l'esposizione di mezzi occidentali catturati; e l'invito di Zakharova, ai soldati ucraini, a volgere le armi contro il proprio governo. Ma per Kiev è una guerra esistenziale, quella in corso; da combattere non solo in prima linea. Ormai quotidiani gli allarmi a Mosca. Le autorità hanno riferito di un altro drone in avvicinamento alla Capitale, abbattuto dai sistemi anti-aerei. Danni materiali per la caduta di detriti, breve chiusura di un aeroporto. Più psicologico che altro, l'obiettivo di simili azioni. Punture di spillo, se paragonate all'intensità, spaventosa, del conflitto. Quasi 500.000, secondo il New York Times, i soldati ucraini e russi uccisi o feriti dall'inizio delle ostilità.





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