“Colloqui cordiali e positivi”. Questi i primi commenti al termine degli incontri tra l'esperto economico dell'Ambasciata francese e le Commissioni Finanze e d'Inchiesta. Univoco il messaggio della politica sull'importanza dell'integrazione. Al centro del primo confronto, strategie e prospettive in relazione al percorso di associazione. Dal Consigliere finanziario la disponibilità della Francia a sostenere il percorso di San Marino. Esito positivo anche per la Commissione d'Inchiesta. C'era preoccupazione di alcuni consiglieri per una richiesta ritenuta inusuale. Dall'incontro emerge che la relazione sulle crisi bancarie è stata segnalata dai funzionari del Tesoro francese: l'interesse nasce dal fatto che anche oltralpe sono state istituite commissioni legate alla finanza. Apprezzati la volontà sammarinese di fare chiarezza e gli interventi di trasparenza per allineare, negli anni, il sistema sammarinese agli standard internazionali. Elementi utili – è stato detto - ai fini dell'integrazione.
Del resto uno dei limiti del paese è che a fronte di tante regole può godere di poche opportunità. Il percorso di associazione rappresenta quindi una delle pratiche più importanti. Il periodo è favorevole, dopo sette anni di trattative c'è la volontà - nel semestre di presidenza francese – di accelerare i negoziati. La Commissione Affari Esteri del Parlamento europeo ha parlato di chiusura entro l'autunno del 2023. In Commissione Esteri tutta la politica ha rimarcato l'esigenza di fare squadra verso un obiettivo ritenuto imprescindibile.
Domani Motus Liberi, che a novembre era stata attaccata dalla maggioranza per aver invitato, nel convegno sul futuro dell'Europa, partiti critici verso le attuali dinamiche europee, ha chiarito la sua posizione: “Non abbiamo mai avuto sentimenti euro-scettici o contrari all’integrazione” - ha affermato Carlotta Andruccioli - “ma siamo in tanti a pensare che l’Europa vada riformata, servono approfondimenti maggiori per affrontare un accordo che avrà un impatto importante sul Paese”.
Sui timori, ad esempio, di una perdita di sovranità, il Segretario agli Esteri Beccari chiarisce: “Il negoziato prevede l'ingresso nel mercato unico europeo che funziona con delle regole sue, già scritte. Quindi, se vogliamo entrare in quel mercato dobbiamo adattarci a quelle regole. Non dobbiamo pagare un dazio per entrarci, non è che a San Marino, Monaco e Andorra è chiesto di cedere della sovranità. E' chiesto di adeguarsi a quelle regole, che valgono per tutti i 27”.