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Ap vuole fare chiarezza sul documento Ocse. E punta il dito sull’eredità ricevuta

31 gen 2011
“Sono state attribuite all’Ocse frasi mai scritte. E a questo gioco al massacro al nostro Paese si prestano anche sammarinesi”. Il segretario agli Esteri invita all’onestà nel leggere l’ultimo report Ocse. “Solo per la Repubblica - ricorda Antonella Mularoni - è stato previsto un ulteriore esame, tra aprile e maggio, che tenga conto delle novità introdotte ma che non erano ancora state ratificate entro il 5 ottobre, data di riferimento per il vaglio dell'Organizzazione”. “Sorpasseremo la fase 1 in tempi brevi - assicura il segretario agli Esteri - anche perché le carenze sullo scambio di informazioni riguardano il settore civile”. Non pesa invece la mancata firma dell'accordo con l'Italia: l'Ocse sa bene che è volontà del Titano raggiungere l'accordo. “Scontiamo - rimarca Antonella Mularoni - il fatto che nelle scorse legislature non ci si è preoccupati che le leggi fossero adeguate agli standard internazionali”. “Nel 2007 - ricorda il capogruppo di Ap - Stolfi si ritrovò con una valutazione del Gafi che vedeva una sola voce conforme su 49. 20 non lo erano affatto e 28 solo in modo parziale”. “Ma - sottolinea Giorgetti che di quella maggioranza faceva parte - la questione non è stata mai una priorità. Stolfi era concentrato sulla legge per il giusto processo e sulla casa da gioco, avversando la prima e caldeggiando la seconda. Ad inizio 2008 - prosegue - Andreoli era segretario del Psd e grande fautore della legge obiettivo in cui non c'è traccia di adeguamento agli standard internazionali. Per questo - sottolinea - la credibilità di certe persone è quanto meno discutibile”. “Senza dimenticare - conclude il capogruppo di Ap - che senza gli accordi Ocse raggiunti da questo governo saremmo all'inferno”.

Sonia Tura

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