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CGG: approvati decreti sul rollover del debito. Opposizioni uscite dall'Aula prima del voto

Conclusa la sessione straordinaria

13 mag 2023
CGG: approvati decreti sul rollover del debito. Opposizioni uscite dall'Aula prima del voto

Al termine della seduta pomeridiana, in anticipo rispetto alle tempistiche previste, la ratifica dei due decreti relativi al rinnovo dell'emissione di titoli del debito pubblico. 36 i voti a favore su 36 presenti. Poco prima Libera, RF e Gruppi Misto di Minoranza avevano annunciato la non partecipazione al voto, uscendo dall'Aula. Molto articolato il dibattito iniziato in mattinata, e non privo di confronti accesi; pur essendo chiaro un po' a tutti come l'ok al rollover del debito da 350 milioni fosse l'unica opzione praticabile per scongiurare scenari cupi. A dare la scossa un OdG annunciato da RETE, che sollecita il Governo: dal deposito di una riforma delle imposte dirette, alla presentazione in Consiglio di un piano per un il finanziamento del deficit annuo; fino alla modifica dello statuto di BCSM. Punti sui quali nel 2021 vi era stata condivisione, è stato sottolineato.

Ad avviso di un esponente di Libera una sorta di sfiducia al Segretario alle Finanze. “Votate questi decreti e andate a casa”, aveva tuonato. Parole forti, anche dai colleghi di partito. Definito un cappio al collo un simile indebitamento, con timori sulla stessa sovranità. Contestato poi un gap di prospettiva. Anche da RF, che oltre a dolersi del mancato coinvolgimento, si era soffermata sui possibili problemi strutturali dell'operazione, anche in ragione dell'andamento dell'inflazione. In mattinata il Segretario Gatti aveva sottolineato come si liberino risorse fondamentali per il rilancio; ricordato il feedback positivo del Fondo Monetario.

Fiducia sulle previsioni del bilancio 2023, nonostante il pagamento degli interessi. Il tasso fisso del 6,5% è stato uno dei temi più dibattuti. Dalla Maggioranza – specie in casa DC - inviti a non fare demagogia, sottolineando come rifletta l'attuale rating. Distanza invariata rispetto ai BTP italiani, aveva osservato il Segretario Beccari; che aveva parlato di stabilità della finanza pubblica. Dai banchi di NPR uno sguardo alle prospettive offerte dall'integrazione europea. Un cambio culturale, l'appello di Motus; superando la logica della spesa corrente. E soprattutto abbandonare la “politica dei no”. Sulla transizione digitale un piano che coscientemente non si è voluto, aveva osservato il Segretario Righi. Dialettica serrata, insomma, anche sulla genesi del debito. Inviti a porre limiti alla spesa corrente, dal Gruppo Misto di Maggioranza. Anche una esponente di quello di Opposizione si era soffermata sulla sostenibilità del debito, sostenendo come il Governo non abbia fatto il necessario lavoro a monte. Ma il "punto politico" era parso l'ordine del giorno di RETE; un rasserenamento si sarebbe poi avuto con l'apertura di Giovanni Zonzini alla disponibilità data dal capogruppo del PDCS - Francesco Mussoni - a integrare e intervenire sul testo. L'OdG verrà discusso nella prossima sessione consiliare. Sul finire di quella odierna anche le repliche alle Opposizioni del Segretario alle Finanze; avrebbe parlato di posizioni e visioni diverse sulla lettura dei bilanci, sottolineando come l'apprezzamento del FMI e dei mercati al lavoro svolto dall'Esecutivo fino ad oggi sia la migliore risposta all'Aula.





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