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Il Congresso spiega il nuovo decreto: “San Marino deve rimanere una Terra sicura in cui vivere”

I segretari Beccari, Tonnini e Righi in conferenza stampa

di Filippo Mariotti
22 mag 2021
Sentiamo Elena Tonnini
Sentiamo Elena Tonnini

I segretari Beccari, Tonnini e Righi, in conferenza stampa, spiegano le misure del decreto-legge n.93, introdotto nella giornata di ieri.

Il segretario agli Esteri, facendo il quadro della situazione, afferma che le misure meno rigide in vigore a San Marino hanno portato diversi avventori sul Titano, soprattutto giovani, che rimanevano sul territorio per tutta la notte. Questo ha portato episodi di assembramenti in prossimità dei locali. Le nuove misure adottate – spiega – “non cambiano le regole comportamentali, ma incidono direttamente su questi fenomeni”. Ma – sottolinea - “non ci saranno misure restrittive sulla mobilità interna o per i locali”. Semplicemente, sono misure ad hoc che saranno in vigore fino a quando i territori limitrofi non si allineeranno. Strumenti, dunque, che da una parte tutelano la sicurezza dei cittadini e, dall'altra, servono ai gestori dei locali per poter gestire al meglio l'afflusso massiccio di persone.



Misure che vengono elencate dal segretario agli Interni Tonnini:
- vietati ingresso e permanenza in territorio da mezzanotte alle 5 per i non residenti (fino al 14 giugno), con alcune esenzioni, come per chi pernotta a San Marino;
- fino al 22 giugno non è possibile far circolare bottiglie di vetro con alcol (si rischia la confisca e la sanzione di mille euro);
- fino al 22 giugno i locali non possono vendere bottiglie e bicchieri di vetro, per asporto, dalle 22 alle 5;
- i locali che sono aperti oltre l'una devono dotarsi di sorveglianza dalle ore 23.
Misure – spiega Tonnini - circostanziate rispetto al problema. Le maggiori aperture di San Marino – sottolinea il segretario agli Interni - derivano da un lavoro importante, di squadra, che ha coinvolto tutti. Dall'ottenimento dei vaccini, alla buona riuscita della campagna vaccinale, passando per i controlli costanti delle forze dell'ordine. Queste misure meno stringenti “ce le siamo guadagnate”, afferma. Questi strumenti sono dunque utili alle forze dell'ordine per poter intervenire anche nelle casistiche più problematiche.

Sollecitata dalle domande, Elena Tonnini spiega che negli ultimi tre weekend c'è stata una escalation di fatti incresciosi, ma alcune zone, in particolare a Borgo e Città, erano già attenzionate prima del decreto 85. Inizialmente, aumentando pattuglie e militi, le misure erano state sufficienti. Poi gli episodi sono degenerati. Ci sono state anche aggressioni che non riguardano solo persone che vengono da fuori territorio – sottolinea -, in alcuni casi sono coinvolti anche giovani sammarinesi. Le opportunità di svago sono state conquistate grazie allo sforzo profuso un intero anno e non possono essere inficiate da atti violenti.

Anche il segretario all'Industria e al Commercio Fabio Righi sposa la linea dura: San Marino ha politiche diverse rispetto ai territori limitrofi, “ma non è terra in cui ci si può riversare per fare quello che si vuole”, afferma. Ci sono stati anche episodi di vandalismo, quindi è stato doveroso intervenire nel più breve tempo possibile, pur mantenendo libere mobilità e attività. L'obiettivo delle misure, concordate con le categorie, hanno un obiettivo: “San Marino deve rimanere una Terra sicura in cui vivere”. “Torniamo alla vita quanto più normale possibile – conclude Righi -, ma nel rispetto delle regole, che vanno oltre la situazione Covid”.




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