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In Italia il decreto liberalizzazioni approda in Senato

29 feb 2012
In Italia il decreto liberalizzazioni approda in Senato
In Italia il decreto liberalizzazioni approda in Senato
Mentre il decreto liberalizzazioni approda in Aula al Senato, dove domani sarà approvato con la fiducia, Mario Monti si appresta ad una “volata” per una nuova strategia di sviluppo che possa portare ad una riduzione delle tasse. Punto di partenza del professore, che è convinto che gli spread non si impenneranno più e annuncia lo spostamento del prelievo fiscale dalle imposte dirette a quelle indirette, rimane la riforma del mercato del lavoro. In un faccia a faccia di un’ora e mezza atteso dai sindacati tra Monti ed il ministro Fornero, è stata ribadita, fermi restando i paletti di bilancio, la volontà di arrivare ad un'intesa con il massimo consenso possibile.
Anche se, come Palazzo Chigi ha più volte chiarito, il governo procederà alla riforma anche senza il consenso delle parti sociali.
Intanto, mentre la Camera dà il via libera da subito al tetto per gli stipendi dei manager pubblici, continuano a far discutere gli scontri al cantiere della Tav in Val Susa. Se unanime è la condanna della protesta, il leghista Maroni invoca l’intervento dell’esercito per consentire il completamento del collegamento ferroviario. E il ministro dell’Interno Cancellieri si dice disponibile al dialogo con i No Tav, puntualizzando che sulle violenze la fermezza dello Stato “sarà assoluta”. Resta, poi, aperto, il nodo delle amministrative.
Mentre il Pd è alle prese con le primarie e Casini continua a lanciare segnali al centrodestra per un’unione dei moderati, Berlusconi riunisce sul tema i vertici del Pdl, per decidere sul candidato a sindaco di Palermo ma anche sulle alleanze al Nord con le liste civiche.

Da Roma Francesco Bongarrà

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