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Popolari intervengono su riforma elettorale, casinò e referendum

20 apr 2005
Popolari intervengono su riforma elettorale, casinò e referendum
Il primo attacco dei Popolari è per il governo straordinario, non in grado, per Romeo Morri, di dare risposte ai problemi del paese: cita il caso di Zona Franca e le contraddizioni tra i partiti di maggioranza su Europa e Riforme istituzionali. I Popolari tornano a ribadire la priorità della legge elettorale. Tocca poi ad Angela Venturini fare i conti in tasca al Keno, per dimostrare le contraddizioni dell’esecutivo sull’ipotesi casino’, che nonostante le dichiarazioni viene avanti in maniera strisciante. Stando a delle ipotesi, alle consulenza fatte dall’unione commercianti, e da una osservazione diretta delle macchinette del Bingo, i Popolari stimano un guadagno annuale di 47 milioni e mezzo di euro. Cifra al netto delle spese e delle vincite e considerando giocate minime di un euro per 6 ore al giorno. Un piccolo tesoro, per il partito, che ritiene insufficiente i 4 milioni di euro di tasse, versati dalla San Marino Giochi. I Popolari tornano a chiedere un progetto trasparente di casinò e annunciano nel prossimo consiglio un ordine del giorno che chiederà la riacquisizione del diritto all’Italia.
Infine i referendum: e’ Antonio Putti ad augurarsi di celebrarli il 3 luglio, per alimentare una speranza di cambiamento nei cittadini. Gli stessi quesiti sul quorum referendario, per i Popolari, sono motivo di orgoglio, cosi’ come quello sulle istituzioni. 'La divisione dei poteri, conclude Putti, e’ una necessità altrimenti di mette a rischio la democrazia'.

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