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San Marino: Rete, commissione di inchiesta sul killer dei cani

21 nov 2013
Rete: commissione di inchiesta sul killer dei cani
Rete: commissione di inchiesta sul killer dei cani
Il killer dei cani, nel periodo tra marzo e luglio 2011, provocò in Repubblica una serie di avvelenamenti a danni di animali utilizzando esche avvelenate con Endosulfan, sino all’avvelenamento massivo messo in atto in occasione dell’annuale Mostra Canina che si teneva al Camping di Murata. Più volte le Istituzioni nel corso del 2011 si erano spese in promesse a vario titolo per cercare di rendere più efficaci le investigazioni e, nel corso dell’udienza del 4 luglio 2010, era stato richiesto alla Reggenza di adottare metodi tecnologici per le investigazioni e che questa si era presa l’impegno di fornire alla Gendarmeria tutti i mezzi necessari. A un certo punto non si è più sentito parlare di attività d’indagine, di ricerche intraprese da organi di Polizia e la tutela della sicurezza sociale sembra sia stata semplicemente riposta nel lasciare che tali avvenimenti venissero leniti da una sorta di dimenticanza della memoria. Il caso del killer dei cani ha toccato da vicino la popolazione sammarinese non solo per la
deprecabile uccisione di animali ma anche perché i bocconi avvelenati furono trovati in luoghi pubblici alla portata dei bambini, in luoghi privati e persino alla Mostra Canina, evento di portata
internazionale che ha contribuito ad amplificare i danni e il cattivo nome della Repubblica per i mancati controlli preventivi.
Pochi giorni fa il Tribunale ha archiviato il caso. Viene lecito domandarsi se dietro questa archiviazione vi sia un’ingerenza da parte di alcuni personaggi politici. E’ lecito domandarselo,
visto che le intenzioni e gli strumenti per individuare e punire il colpevole erano tutti a disposizione. Nel mese di giugno 2013, il Movimento RETE ha depositato un Progetto di Legge per l’istituzione di una Commissione di Inchiesta che faccia chiarezza sulle ingerenze della politica nelle indagini. Entro il mese di gennaio dovrebbe essere discusso in Consiglio. In quell’occasione sarà chiaro se la politica avrà o no la forza di isolare gli eventuali colpevoli e dare un segnale di speranza al Paese, sconvolto dalla notizia dell’archiviazione del caso.

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