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L'addio di Ferguson, il mito lascia la panchina

8 mag 2013
L'addio di Ferguson, il mito lascia la panchinaL'addio di Ferguson, il mito lascia la panchina
L'addio di Ferguson, il mito lascia la panchina - “This is my last season”. Una frase e un sorriso gentile sono tutto quello che che Sir Alex strappa...
“This is my last season”. Una frase e un sorriso gentile sono tutto quello che che Sir Alex strappa alla normalità di un giorno fatto di campo e lavagna e scrivania. Succede così a Manchester dal 1986. E chissà se domenica spunterà una lacrima sul viso sportivo e fiero di un bel signore di 71 anni che decide che la panchina non sarà più il quotidiano. Non si ritira un allenatore, si chiude una pagina di storia del calcio, finisce per sempre la comodità giornalistica di definire “alla Ferguson” quei tecnici-manager che decidono uomini e schemi, campagna acquisti e biglietti, merchandising e prezzi degli hot dog. L'addio di Sir Alex è una chiesa che si sconsacra, un museo che chiude per restauro, l'idea che il calcio (il football) sia un po' meno cultura. E ricordare Ferguson attraverso il tanto che ha vinto non basta a render l'idea. Comunque per i pignoli sono 26 trofei in 27 anni alla guida del Red Devils. Ventisette anni nei quali mai una volta la sua panchina è stata in pericolo. Ventisette anni nei quali ha innovato, provato, sperimentato. Ha guidato campioni, formato giovani, vinto e perso partite ma ha saputo fare la storia. Lucido, moderno. Sul pezzo. Come oggi che ha deciso di dire basta prima di cedere ad un riflesso che si appanna o al nuovo che avanza. Nessuno gli succederà Non si succede a Sir Alex. Il Manchester prenderà un allenatore che potrà anche essere il più bravo, magari lo special one. Ma tornerà ad essere un club normale.

Roberto Chiesa

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