Soffre, perchè il risultato tarda a sbloccarsi e il Pontedera è tutt'altro che in gita primaverile al Bonolis, ma alla fine – con un pizzico di fortuna – il Teramo centra la vittoria che voleva e che serviva per mantenere l'Ascoli a distanza di sicurezza.
Quando corre il 21' la curva teramana reagisce con cori d'incoraggiamento al vantaggio dell'Ascoli a Santarcangelo: in quel momento il campionato è riaperto e lo scontro diretto dell'ultima fa già venire l'acquolina alla banda Petrone.
Dopo un rigore richiesto e non concesso, un miracolo assoluto di Anacoura sulla punizione di Lapadula e capitan Speranza ad un soffio dal gol sul calcio d'angolo di Di Paolantonio, il Teramo la sblocca al 40'.
Il lancio di Amadio è un cioccolatino che Lapadula – con la complicità di un Anacoura nella terra di nessuno – scarta volentieri per fare 19 in campionato. Nel finale di frazione il Pontedera sale di tono e sfiora il pareggio con colpo di testa di Caio De Cenco.
In avvio di ripresa gli ospiti trovano qualche spazio in più: Cesaretti scambia con Luperini e arriva a calciare da dentro l'area. Tonti devìa in angolo. Il pareggio sembra poi cosa fatta quando al 68' l'ex portiere del Forlì esce malamente su una punizione dalla trequarti, costringendo Speranza al salvataggio sulla linea sul tentativo di Luperini.
La partita rischia di prendere una brutta piega: Vivarini vuole chiuderla, ma Lapadula – sotto l'acqua che ha iniziato a vessare il Bonolis – si divora il potenziale raddoppio spedendo alto il tap-in sul destro di Donnarumma. Il vice capocannoniere si rifarà 180 secondi più tardi scrollandosi di dosso anche il prefisso: palla in verticale di Donnarumma e movimento sul piede perno degno di un pitturato d'Eurolega. Il mancino sul primo palo è per prendere il tempo ad Anacoura e la vetta della classifica marcatori a quota 20. Soprattutto certifica però il mantenimento del primo posto con 4 punti di vantaggio sull'Ascoli e già in Abruzzo ci si organizza per la trasferta di Savona, quella che con un turno di vantaggio potrebbe sancire la prima promozione del Teramo in Serie B.
LP
Quando corre il 21' la curva teramana reagisce con cori d'incoraggiamento al vantaggio dell'Ascoli a Santarcangelo: in quel momento il campionato è riaperto e lo scontro diretto dell'ultima fa già venire l'acquolina alla banda Petrone.
Dopo un rigore richiesto e non concesso, un miracolo assoluto di Anacoura sulla punizione di Lapadula e capitan Speranza ad un soffio dal gol sul calcio d'angolo di Di Paolantonio, il Teramo la sblocca al 40'.
Il lancio di Amadio è un cioccolatino che Lapadula – con la complicità di un Anacoura nella terra di nessuno – scarta volentieri per fare 19 in campionato. Nel finale di frazione il Pontedera sale di tono e sfiora il pareggio con colpo di testa di Caio De Cenco.
In avvio di ripresa gli ospiti trovano qualche spazio in più: Cesaretti scambia con Luperini e arriva a calciare da dentro l'area. Tonti devìa in angolo. Il pareggio sembra poi cosa fatta quando al 68' l'ex portiere del Forlì esce malamente su una punizione dalla trequarti, costringendo Speranza al salvataggio sulla linea sul tentativo di Luperini.
La partita rischia di prendere una brutta piega: Vivarini vuole chiuderla, ma Lapadula – sotto l'acqua che ha iniziato a vessare il Bonolis – si divora il potenziale raddoppio spedendo alto il tap-in sul destro di Donnarumma. Il vice capocannoniere si rifarà 180 secondi più tardi scrollandosi di dosso anche il prefisso: palla in verticale di Donnarumma e movimento sul piede perno degno di un pitturato d'Eurolega. Il mancino sul primo palo è per prendere il tempo ad Anacoura e la vetta della classifica marcatori a quota 20. Soprattutto certifica però il mantenimento del primo posto con 4 punti di vantaggio sull'Ascoli e già in Abruzzo ci si organizza per la trasferta di Savona, quella che con un turno di vantaggio potrebbe sancire la prima promozione del Teramo in Serie B.
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