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Coronavirus: a San Marino 36 i casi registrati in 4 giorni. Tornano a salire i casi in Italia

Attesa per l'uscita del nuovo Dpcm

3 nov 2020
Coronavirus: a San Marino 36 i casi registrati in 4 giorni. Tornano a salire i casi in Italia
Coronavirus: a San Marino 36 i casi registrati in 4 giorni. Tornano a salire i casi in Italia

Rispetto all'ultimo aggiornamento dell'ISS del 29 ottobre sono 36 i nuovi casi di infezione e 9 le guarigioni. 6 le persone ricoverate in ospedale di cui 2 in terapia intensiva, 3 nelle stanze di isolamento in medicina e 1 minore nel reparto di pediatria. L'ISS precisa comunque che due casi, tra cui quello pediatrico, le indicazioni cliniche al ricovero non sono attribuibili all’infezione da coronavirus. 

Tornano a salire i nuovi contagiati da coronavirus individuati in Italia: sono 28.244 (ieri 22.253), secondo il sito della Protezione civile. L'incremento delle vittime è invece più netto, sono 353 in 24 ore (ieri 233), mai così tanti da inizio maggio.

Per quel che riguarda la Regione Emilia Romagna su 23.700 tamponi 1.912 nuovi positivi (il rapporto scende all'8%), di cui 961 asintomatici da screening regionali e attività di contact tracing. Quasi il 95% dei casi attivi con sintomi lievi in isolamento a casa; l'età media nei nuovi positivi è di 43 anni. +30 guariti. 23 i nuovi decessi. 122 i nuovi positivi a Rimini dove segna un più 3 anche il numero dei ricoverati in terapia intensiva.

Intanto in Italia cresce l'attesa per l'uscita del nuovo Dpcm. Nell’ultima bozza, che dovrebbe essere firmata stasera viene fissato – oltre all’utilizzo obbligatorio delle mascherine all’aperto – il coprifuoco dalle 22 alle 5. Gli spostamenti dovranno essere motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È fortemente raccomandato, per tutta la giornata, «non spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute o di necessità». Le misure saranno in vigore dal 5 novembre al 3 dicembre 2020.

Smart working ai massimi livelli per il pubblico e fortemente raccomandato per il privato. Chiuse, nelle giornate festive e prefestive, le grandi e medie strutture di vendita nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali. Il trasporto dovrà rispettare in tutta Italia una capienza massima del 50% mentre le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado dovranno garantire, secondo la bozza, il 100% delle attività didattiche tramite il ricorso alla didattica digitale integrata. Nelle zone rosse anche per i ragazzi della seconda e terza media sarà in vigore la didattica a distanza. Stop alle crociere.

Misure più rigide per i territori a rischio dove verrà di fatto bloccata la mobilità «salvo che per motivi di lavoro, necessità o salute». Vietato «ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione», salvo che per ragioni di lavoro, studio o salute. Sospese «le attività commerciali al dettaglio» fatta eccezione per l’attività di vendita di generi elementari. Nelle zone arancioni, invece, sospese le attività di ristorazione come bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie. Restano aperti i negozi.


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