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Diverticoli: come riconoscerli e attenzione agli antinfiammatori. Dall'esperto le 5 regole d'oro per chi ne soffre

Che siano asintomatici o che provochino dolore è meglio non sottovalutare i diverticoli, che potrebbero sfociare in diverticolite e portare a gravi conseguenze. Ecco cosa mangiare e cosa assumere in loro presenza

16 mar 2024
Rocco Maurizio Zagari, Direttore della Scuola di Specializzazione in malattie dell'apparato digerente Università di Bologna
Rocco Maurizio Zagari, Direttore della Scuola di Specializzazione in malattie dell'apparato digerente Università di Bologna

Possono essere asintomatici ma anche provocare dolore: sono i diverticoli del colon, piccole dilatazioni a forma di sacchetto che si formano nell'intestino e che sono presenti in circa il 10% della popolazione, soprattutto quella anziana. La loro diffusione sarebbe però destinata ad aumentare anche fra i giovani, a causa del peggioramento delle abitudini alimentari. Tuttavia averli non significa essere necessariamente malati.
Luciano Onder ha intervistato per la trasmissione televisiva della San Marino RTV "La casa della Salute", il professor Rocco Maurizio Zagari, Direttore della Scuola di Specializzazione in malattie dell'apparato digerente Università di Bologna per un focus sui diverticoli: dai sintomi alle cure, fino allo stile di vita per evitare complicazioni. 

Professore, cosa sono i diverticoli e perché si creano
I diverticoli sono dei piccoli sacchettini che si sviluppano nella parete del colon. Sono in realtà delle piccole erniazioni che si sviluppano per una serie di motivi, alcuni conosciuti, altri non noti. Fra questi: un’alterazione della motilità del colon, per cui vi è un aumento della pressione all’interno del lume che fa sì che in alcuni punti il colon si sfianchi e si formino le erniazioni.

I diverticoli possono causare dolore mentre a volte non danno sintomi. Che differenze ci sono?
Innanzitutto bisogna dire che l’80% di pazienti con diverticoli del colon non ha sintomi. Sono i pazienti con diverticolosi del colon e non sono degli ammalati: i diverticoli del colon non sono considerati una malattia se non danno sintomi. E’ semplicemente una alterazione strutturale del colon. Quindi la prima cosa da fare quando un paziente scopre di avere i diverticoli - perché ha fatto una colonscopia o per altri motivi - è quella di tranquillizzarlo dicendogli che non è ammalato.

Quando si tratta di vera e propria mattia si parla di diverticolite: può essere grave e addirittura rischiosa?
Quel 20% di pazienti che sviluppa una malattia causata dai diverticoli, nella maggior parte dei casi sviluppa quella che si chiama "malattia diverticolare sintomatica non complicata". Cioè sviluppa soltanto dei sintomi:

  • Il più classico è il dolore addominale nel quadrante basso a sinistra dell’addome. E’ là che si trovano i diverticoli.
  • Un’alterazione dell’alvo: il paziente andava di corpo regolare, a un certo punto, oltre ad avere dolore, ha anche stipsi o diarrea, senza avere però la febbre e aumento degli indici di infiammazione. Questa è la forma più comune di malattia diverticolare sintomatica non complicata.

Poi c’è la forma meno comune ma più importante: la diverticolite, un infiammazione importante del diverticolo. I batteri intestinali entrano nella parete del diverticolo, causano infiammazione e la diverticolite - che nella maggior parte dei casi è comunque benigna -, in una piccola percentuale di casi può portare a delle complicanza gravi. Cioè, ci può essere una perforazione del diverticolo: il paziente può avere una peritonite, si possono sviluppare degli ascessi o delle occlusioni intestinali.

Quali consigli per l’alimentazione?
Bisogna sfatare un tabù. Tempo fa - ma anche oggi - in caso di diverticolosi per prima cosa si cercava di proteggere il colon consigliando al paziente di mangiare poca frutta e verdura. Invece è esattamente il contrario: la dieta nella diverticolosi, per la prevenzione della malattia diverticolare nei pazienti con diverticolosi, si basa fondamentalmente su 5 regole:

  1. Assumere in maniera normale, moderata ma non bassa, fibre: frutta, verdura e cibi integrali. Il paziente con la malattia diverticolare deve mangiare anche in questo modo.
  2. Bere molta acqua. Bisogna assumere molti liquidi, almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno.
  3. Se il paziente è obeso o in sovrappeso deve dimagrire.
  4. Fare attività fisica perché l’attività fisica migliora la motilità dell’intestino.
  5. Smettere di fumare.

Queste sono regole importanti per i pazienti con i diverticoli, per coloro che hanno sviluppato una malattia diverticolare ma anche per coloro che hanno sviluppato una diverticolite.

Le cure per i diverticoli
Per gli asintomatici non esistono cure, è sufficiente seguire le norme elencate poco sopra.
Per i sintomatici bisogna innanzitutto essere sicuri che questi pazienti con dolore addominale in basso a sinistra - tipico della diverticolosi - , siano pazienti che soffrono effettivamente della malattia diverticolare perché questi sintomi possono essere dovuti anche ad altre malattie: un cancro del colon, una malattia cronica infiammatoria. Quindi la prima cosa da fare è accertarsi che questo paziente abbia una malattia diverticolare - e non invece altro -, attraverso indagini appropriate come l’ecografia o una colonscopia. Se il paziente ha effettivamente una malattia diverticolare abbiamo fondamentalmente, come terapie, pochi farmaci.

  • Innanzitutto possiamo usare degli antispastici o degli antidolorifici per il dolore. Attenzione però a non assumere antinfiammatori perché possono scatenare una diverticolite. L’unico antidolorifico da assumere in questi casi è il paracetamolo.
  • Poi abbiamo un antibiotico non assorbibile: la cosiddetta rifaximina che sembra essere efficace nel far stare meglio questi pazienti.
  • Abbiamo anche un antinfiammatorio intestinale: la mesalazina. Anche questa sembra avere una buona efficacia nel migliorare i sintomi di questi pazienti.

Spesso vengono consigliati degli antibiotici da assumere ripetutamente, ogni mese...
Ci sono due tipi di antibiotici:

  • Gli antibiotici non assorbibili: la rifaximina, come già detto, può essere consigliata ripetutamente, in genere soltanto dopo una diverticolite, per ridurre il rischio di avere altre diverticoliti.
  • Gli antibiotici che invece passano nel sangue devono essere utilizzati soltanto nei pazienti con diverticolite acuta diagnosticata dal medico, in presenza di dolore, ma soprattutto febbre. Se non c’è una diverticolite acuta l’antibiotico non deve essere usato.

Da due anni è stata pubblicata una linea guida nazionale sul Sistema Nazionale Linee Guida SNLG dell'Istituto Superiore di Sanità, disponibile online, a disposizione dei pazienti con tutte le informazioni su come comportarsi in caso di sintomi da malattia diverticolare, in caso di diverticolosi e anche in caso di diverticolite dopo l’episodio. E’ infatti importante informare il paziente colpito da diverticolite sul fatto che può recidivare e che quindi deve seguire determinate norme dietetiche.

IL LINK PER RIVEDERE LA PUNTATA: https://youtu.be/4BrgY3x8j3Y?si=mgdZVgVMQIh4hImw
Fra i temi trattati anche: linfoma di Hodgkin, disturbi della retina, vitiligine e obesità in adulti e bambini.






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