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GdF Terni. Arrestato Livio Bacciocchi per bancarotta fraudolenta

7 feb 2011
GdF Terni. Arrestato Livio Bacciocchi per bancarotta fraudolenta
Da sabato Livio Bacciocchi è in carcere, a San Vittore. E’ stato trasferito a Milano dopo essere stato arrestato al casello autostradale di Rimini sud. L’accusa è di concorso in bancarotta fraudolenta. La richiesta di custodia cautelare è stata emessa dal gip di Milano Gianfranco Criscione nell’ambito di un’ indagine partita da Terni. Secondo la procura Bacciocchi avrebbe compiuto operazioni di sconto tramite una società finanziaria di sua proprietà per permettere a un imprenditore ternano di tornare in possesso dei soldi sottratti in vista del fallimento delle proprie società. L'arresto segue le indagini avviate dalla Guardia di Finanza sul dissesto finanziario da oltre 10 milioni di euro di un gruppo di società del settore della telefonia ed elettrodomestici operante a Terni ma con sede legale a Milano. Indagine che, nel dicembre 2008, portò all’arresto dell'imprenditore ternano Marco Moroni. Durante gli accertamenti è stato appurato che le società del gruppo Moroni avevano svolto una serie di operazioni con Fincapital, società finanziaria sammarinese che per gli investigatori appartiene a Baciocchi. Moroni e Baciocchi - secondo la ricostruzione delle fiamme gialle - avevano messo in piedi un meccanismo in base al quale alcune somme venivano spostate dalle società di Moroni e collocate in una presunta società di comodo costituita a San Marino, la Colmo srl. Da qui i soldi, tramite assegni, affluivano alla Fin Capital che - secondo l'accusa - eseguiva operazioni di sconto per un valore pari ai titoli, decurtato di un 20 per cento che corrispondeva al compenso di Bacciocchi. Gli importi scontati, secondo gli investigatori, tornavano poi sui conti bancari sanmarinesi della società di comodo e venivano recuperati in contanti da Moroni, che rientrava così illecitamente in possesso dei soldi sottratti in vista del fallimento. Le operazioni di sconto compiute dalla finanziaria, secondo gli investigatori, ammontano a oltre 2 milioni di euro. Livio Bacciocchi verrà probabilmente interrogato domani. Lo difende l’avvocato Alessandro Petrillo che si trova già a Milano. “Mio marito non ha fatto niente”, ci ha detto la moglie di Bacciocchi. “Si getta fango su una persona che ha sempre lavorato e che non si permette una vacanza da 10 anni”.

Sonia Tura

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