Il microbiologo Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova, interviene ai nostri microfoni per fare il punto sull'andamento della pandemia da Covid-19.
“La curva è in diminuzione - dichiara - perché c'è un numero estremamente elevato di persone protette che hanno fatto la seconda e terza dose, oltre ai guariti. Quindi questo è il momento migliore per liberalizzare tutto, perché più si aspetta e più aumenta la probabilità che la protezione diminuisca. È chiaro che la liberalizzazione dei contatti sociali si deve accompagnare ad un maggiore rigore per proteggere le persone fragili, e cioè gli over 80, i trapiantati e le persone sotto trattamento con steroidi, perché hanno una risposta immunitaria compromessa. La maggior parte dei decessi che noi vediamo ogni giorno sono infatti di persone fragili, oltre ai no vax”. “Sicuramente più persone si vaccinano meglio è, - aggiunge - però ora che siamo al 92/93% di popolazione protetta è inutile dare la caccia all'ultimo non vaccinato per arrivare al 94%. Non ne vale la pena”.
Per il professor Crisanti, dunque, questa la strada da seguire, ma le insidie della pandemia non sono certo finite, come ammonito di recente dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che invita alla massima cautela, paventando nuove varianti. “Sicuramente - spiega - l'ondata legata ad Omicron è in via di risoluzione. Questo virus però ci ha sorpreso perché ha una capacità di variare estremamente elevata. In Inghilterra, per esempio, già si vede che la variante “B2” - una sottovariante di Omicron – si sta espandendo, quindi, pur non volendo essere pessimista, condivido la posizione dell'Ecdc”.