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Influenza aviare: bassi i rischi per il Titano

12 ott 2005
Influenza aviare: bassi i rischi per il Titano
Piccoli numeri, rischi minimi. San Marino ha da tempo formato un gruppo di lavoro alla Segreteria di Stato alla sanità, per affrontare i problemi legati all’ipotetico arrivo dell’influenza aviaria. Solo due gli allevamenti sul Titano, uno di polli ed uno di piccioni, da sempre in regola con le disposizioni sanitarie. Adesso, con l’ultimo decreto, scatta il censimento di polli, galline,tacchini e altri volatili ma anche conigli, allevati per il consumo personale. Nonostante i medici assicurino che il virus viene distrutto dal calore per cui nessun pollo o tacchino potrà mai contagiarci, le vendite per questo tipo di carne sono in discesa libera. Anche nei supermercati sammarinesi, dove il controllo è se possibile ancora più rigido, la carne bianca resta abbandonata sui banconi dei reparti macelleria. Eppure gli abitanti della Repubblica avrebbero tutti i motivi per stare tranquilli. Elio Capanni è l’unico allevatore di pollame. Con le sue uova e le sue carni rifornisce la Repubblica. “Lavoro da sempre, racconta, sotto il controllo della Polizia Civile e del Servizio Veterinario”.
L’influenza aviaria è una infezione virale che può interessare gli uccelli selvatici e alcuni animali domestici, come polli e tacchini, provocandone la morte. E’ causata da un virus che può infettare anche altri animali, come maiali, cavalli, delfini e balene. L’uomo può ammalarsi attraverso contatti diretti con animali infetti o con le loro escrezioni. Non ci si può infettare con il consumo di carne avicola o uova dopo una accurata cottura. Al momento non ci sono vaccini. L’organizzazione mondiale della sanità sta per produrre un virus prototipo che costituirà la base per l’allestimento di un vaccino specifico. E’ invece utile la vaccinazione antinfluenzale perché, pur non conferendo una protezione specifica verso il ceppo dell’influenza aviaria, consente comunque di rafforzare le difese del sistema immunitario.

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