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Presentata l’ottava edizione della Festa della sussidiarietà

21 giu 2007
Presentata l’ottava edizione della Festa della sussidiarietà
Difficile, a due giorni dalla festa per la sussidiarità, non chiedersi come la CdO stia vivendo l’inchiesta di Catanzaro. A nostra precisa domanda rispondono che sono molto sorpresi. “La Compagnia delle Opere - dicono - agisce in piena trasparenza, sotto gli occhi di tutti. Soprattutto in Calabria dove da 10 anni sta cercando di dare vita a nuove imprese soprattutto per i giovani. Aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso - concludono - ma siamo tranquilli”.
Per la seconda volta la festa per la sussidiarietà verrà promossa nella Comunità di San Patrignano.
Momento centrale sarà la presentazione del rapporto sull’educazione, tema particolarmente caro alla Compagnia delle Opere e frutto di una indagine su un campione di 3216 intervistati. Ne emerge che il 61% degli italiani considera l’educazione la prima emergenza nazionale. Oltre il 55% evidenzia, come primo elemento di una scuola di qualità, la preparazione e la capacità degli insegnanti. Mentre il contesto sociale e culturale, che si attesta in media intorno al 23%, supera la presenza delle famiglie e le risorse economiche.
Per il 43% il maggior difetto della scuola italiana è la scarsa qualificazione degli insegnanti e il 56% degli intervistati vorrebbe un sistema misto. Solo il 37% non iscriverebbe mai un figlio ad una scuola privata, neanche se fosse gratuita. Altro dato interessante è che anche chi lavora nelle istituzioni riconosce la possibilità di applicazione della sussidiarietà in campo educativo.
E sulla questione della scuola privata e pubblica la Compagnia delle Opere sottolinea che le loro scuole non nascono in polemica con nessuno ma rispondono a dei bisogni. "È paradossale - dicono - che rispetto ad un tema fondamentale come quello educativo un cittadino non possa scegliere il servizio più adatto alle proprie esigenze. Il problema - spiegano - è che le istituzioni ne stanno facendo una questione ideologica e non di bisogni”.

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