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Progetto di legge IVG, “Uno di Noi” riflette su punti dolenti e scenari

Sala Montelupo Domagnano, alle 21. Ospite il magistrato Rocchi: “Il fatto di non prevedere la possibilità per i sanitari di obiettare all'obbligo di uccidere un bambino non ancora nato dimostra l'ispirazione totalitaria di questo disegno di legge"

di Annamaria Sirotti
6 apr 2022

Alla Sala Montelupo di Domagnano, serata di approfondimento, moderata dalla Presidente della Associazione “Uno di Noi”, Chiara Benedettini, con la testimonianza di Giacomo Rocchi, Consigliere presso la Corte di Cassazione che guarda al disegno di legge del Governo sulla interruzione volontaria di gravidanza, rilevando preoccupazioni:

“Nel disegno di legge presentato dal Governo ci sono molti passaggi che suscitano grande preoccupazione. C'è una liberalizzazione assoluta dell'aborto, lasciando totalmente fuori il diritto del concepito a vivere; il diritto del padre a dire la sua sulla possibilità di aiutare la madre a far nascere il figlio; il diritto dei genitori delle minori a intervenire. Poi il tema pericoloso degli aborti tardivi. Durante la campagna referendaria si è parlato del rischio che le donne venissero da fuori San Marino per fare aborti fino alla nascita, aborti tardivi, non permessi in Italia, cioè il turismo abortivo. Questo timore è rafforzato leggendo il testo, perché non c'è nessun termine finale per eseguire l'aborto. Poi, c'è la possibilità di affidare anche gli aborti tardivi a cliniche private. Un ultimo aspetto che ritengo grave: l'obiezione di coscienza dei sanitari non è prevista, nonostante la vostra legge fondamentale preveda espressamente la tutela della libertà di coscienza. Il fatto di non prevedere la possibilità per i sanitari di obiettare all'obbligo di uccidere un bambino non ancora nato, dimostra l'ispirazione totalitaria di questo disegno di legge. E in questo incontro cercheremo di dare un contributo serio alla redazione di una legge che sia rispettosa dei diritti di tutti. Gli organizzatori dell'incontro mostreranno che la nostra non è una posizione ideologica, ma è una posizione umana, concreta, mostrando tutto l'aiuto che sono pronti ad offrire alle donne che hanno difficoltà in conseguenza della gravidanza”.





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