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Revocato lo sciopero dei bagnini di salvataggio di Rimini

6 ago 2009
Salvataggiobagnini
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Lo sciopero dei bagnini del servizio di salvataggio di Rimini, previsto per 16 agosto, è stato revocato. Sabato incroceranno le braccia quelli aderenti a Confartigianato e Legacoop. Alla fine è intervenuto il Garante per l'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici per fare rientrare la protesta programmata il 16 agosto. La legge prevede infatti che nel periodo compreso tra l'ultimo fine settimana di maggio e il secondo fine settimana di settembre, venga garantito dai titolari di concessioni del demanio marittimo il servizio di assistenza alla balneazione. Lo scontento resta però alto, tanto che sabato 8 incroceranno lo stesso le braccia, o meglio, i remi quei marinai di salvataggio che non hanno spuntato l'aumento di 30 euro mensili. L'intesa sulla busta paga è stata sottoscritta da Confcommercio e Confesercenti ma non da Confartigianato e Legacoop che controllano la maggioranza degli stabilimenti. “Ci rendiamo conto che con questa protesta creiamo disagi – ci confida un salvataggio di Rimini – ma non cediamo. Da economica è diventata una questione di principio. Il nostro lavoro sulla spiaggia è essenziale. Garantiamo la sicurezza dei bagnanti”. Ma non tutti i bagnini sono d’accordo con questa affermazione. Abbiamo anche il brevetto di salvataggio, ci spiegano da una zona spiaggia di Miramare. Non siamo neppure obbligati a sostituirli. Basta esporre la bandiera rossa, avvertire con appositi cartelli l’utenza e stare all’erta in caso di emergenza. Non è vero che senza i salvataggi siamo costretti a chiudere. Ogni anno è la stessa storia: loro avanzano pretese minacciando scioperi. Abbiamo sempre ceduto ai loro ricatti, ma ora anche noi ne facciamo una questione di principio.” Insomma, il braccio di ferro continua.

Monica Fabbri

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