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Sgominato un traffico di cocaina avviato da Colombia, Brasile e Olanda verso Italia e Spagna

14 giu 2007
8 persone arrestate. 25 chili di cocaina sequestrata. L’indagine è partita da un normale sequestro della squadra mobile di Rimini nel porto di Livorno che ha rivelato alle polizie del mondo l’ultimo, ingegnoso sistema escogitato dai trafficanti internazionali di droga per importare cocaina: il vano motore delle celle di refrigerazione dei container imbarcati in America del sud e portati nel vecchio continente via nave.
I container sono stati tenuti sotto controllo dalle autorità italiane grazie a Matrix, sistema di monitoraggio satellitare a copertura mondiale, in grado di segnalare 24 ore su 24 dove si trova un container. Questo sistema ha espresso tutte le sue potenzialità quando è stato alimentato dai dati forniti, prima dagli investigatori romagnoli diretti da Sabato Riccio e poi da altre forze di polizia.
I dati dell’operazione, coordinata dal Pm di Rimini Paola Sonetti e portata a termine all’alba, sono stati illustrati in una conferenza stampa cui ha preso parte il procuratore capo Franco Battaglino.
E’ stato lui a sottolineare la grande capacità criminale della banda che, in almeno due circostanze, si è procurata denaro per acquistare i carichi di cocaina con rapine.
In carcere, con l’accusa di traffico internazionale di droga sono finiti Gianluca Bacchiocchi, 37 anni, titolare di un distributore di benzina di Riccione; il suo collaboratore, ritenuto il collegamento con il cartello colombiano, Jon Jairo Vasqueza Gonzales, 30 anni; Giacomo Cascalisci di 43 e Carlo Moretti di 42 entrambi pregiudicati di Tivoli; Yenmy Diaza Gonzales, 29enne domenicana al settimo mese di gravidanza, donna delle pulizie in un albergo di Riccione. Sempre a Riccione, come cuoco, lavorava Miguel Angel Ramirez Amor, 31 anni colombiano. Altri arresti per Florenci Marini, 32 anni albanese e Sobeida Escudero Sarmento, 35enne cameriera colombiana.
E’ stato da lei che ha preso il via l’indagine. La mobile riminese infatti ha lavorato su un telex arrivato nel 2006 dal Venezuela, dove si annunciava il sequestro di un pacco con 600 grammi di cocaina destinato alla donna. Sono così partiti gli appostamenti per vedere chi incontrasse.
Grazie alle intercettazioni si è poi capito che alla banda, per recuperare la droga, lo spedizioniere dalla Colombia o dal Brasile comunicava i codici identificativi del container.

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