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Sport in spiaggia: attenzione a traumi e contusioni. I consigli dell'esperto e cosa fare in caso di infortunio

di Silvia Fabbri
15 lug 2023
Il dottor Diego Ghinelli
Il dottor Diego Ghinelli

In estate le occasioni per fare sport si moltiplicano. E’ facile, soprattutto in spiaggia, ritrovarsi coinvolti in una sfida a beach volley con gli amici o fare qualche attività per tenersi in forma. Se però non si è più giovanissimi o non si pratica attività fisica da un po’ di tempo, meglio prestare attenzione: il rischio di farsi male è davvero dietro l’angolo. Abbiamo chiesto a Diego Ghinelli, ortopedico e traumatologo – per 26 anni medico in servizio presso l’Ospedale di Stato di San Marino – quali sono i segnali da non sottovalutare e come intervenire in caso di infortunio.

Dottore, quali sono i benefici ma anche i rischi degli sport in spiaggia?
Lo sport è da sempre di beneficio, sia per la salute psichica che per quella fisica. In spiaggia spesso si svolgono sport sociali, con gli amici, ai quali si lega il vantaggio di stare all'aria aperta e all'aria buona. Questo però comporta, per alcuni, il cimentarsi con l'esecuzione di attività svolte in passato e non più praticate da anni, addirittura, a volte, in competizione con ragazzi più giovani. Insomma, c'è la voglia di arrivare al risultato non sempre avendo, però, un fisico adeguatamente preparato. Il beach volley e il beach tennis giocati sulla sabbia, presentano un terreno più pericoloso e insidioso e spesso fanno riportare traumi distorsivi al ginocchio o alla caviglia e cadute sulla spalla, causate anche da gesti atletici non adeguatamente misurati. Per chi gioca a beach volley, ad esempio, attenzione alle lussazioni della spalla.

E’ possibile prevenire gli infortuni? Quali sono i segnali da non sottovalutare?
Le attività in questione sono spesso praticate in condizioni estreme, al caldo e al sole, e possono arrecare problemi generali. Per i non più giovanissimi è importante fare attenzione a segnali come la fatica fisica o la sensazione di fame d'aria. Coloro che invece svolgono sport regolarmente, o magari giocano anche durante l'anno a calcio o a pallacanestro, sono più allenati a sopportare la fatica fisica. In generale la sensazione di affaticamento è sempre un segnale estremamente importante perchè, in sua presenza, è più facile subire danni o traumi distorsivi a caviglia e ginocchio.

Parliamo ora dei benefici dell’attività in acqua e per chi è più preziosa
Ogni attività in acqua è benefica, a tutte le età, se rispettati i consigli di sicurezza e se svolta sotto la sorveglianza degli addetti al Salvataggio. Soprattutto per coloro che hanno una maggiore età, gli esercizi in acqua sono particolarmente efficaci per il benessere e la salute. Così come può essere d'aiuto per chi ha avuto traumi o per recuperare da un intervento più rapidamente. Mentre per coloro che frequentano le piscine in inverno, fare dell'attività fisica acquatica è un modo per mantenere il fisico allenato.

Quali attività preferire e quali evitare se non si è molto allenati?
Oggi la spiaggia e gli stessi stabilimenti balneari offrono diverse occasioni per fare ginnastica, anche con personal trainer. Fermo restando il beneficio di tali pratiche, bisogna non esagerare poiché - come dicevamo poc'anzi - si lavora spesso in condizioni estreme. Quindi via libera al beach tennis o al beach volley ma con questa raccomandazione: attenzione ai segnali lanciati dal corpo. Per chi, poi, non è più giovanissimo meglio dedicarsi all'acqua: correndo, facendo esercizi, saltellando e nuotando.

Come intervenire in caso di infortunio?
Innanzitutto, con traumi importanti è necessario chiamare il 118. Con distorsioni banali invece possiamo posizionare il ghiaccio e nei giorni successivi andare a visita specialistica. Sarà poi l'Ortopedico a prescrivere ulteriori accertamenti da eseguire. Come indicazione, conviene mantenere l'arto in scarico e, in caso si tratti di un arto inferiore, camminare con una stampella. Bene anche - come già ricordato - la borsa del ghiaccio, un bendaggio non eccessivamente stretto e le creme antiedemigene.
Per quanto riguarda l'utilizzo del ghiaccio: è bene posizionarlo 15 minuti sull'arto poi toglierlo e riutilizzarlo dopo un ora per un ulteriore quarto d'ora. In tal modo si permette l'effetto vasomotorio che favorisce l'assorbimento dell'edema. In caso di arti inferiori, quando si è distesi è importante tenere la gamba in scarico, appoggiata in alto su due cuscini, con la borsa del ghiaccio sopra e il ginocchio in posizione semiflessa. Questo è molto utile, ad esempio, in caso di trauma alla caviglia perchè evita che l’edema diventi troppo importante.





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