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Vaccini: ecco le strade intraprese da San Marino per l'approvvigionamento

E in attesa di novità sull'arrivo di Pfizer e Sputnik, prosegue la petizione on line

di Monica Fabbri
16 feb 2021

Tra annunci di imminenti arrivi e appelli alla cautela, San Marino attende le sue dosi di vaccino. Il Paese viaggia su quattro direttrici. La prima, quella frutto dell'accordo con l'Italia, dà diritto a 50.000 dosi. La seconda vede il coinvolgimento della stessa Europa, con la richiesta alla Pfizer di un'extra di 5000 dosi per il Titano, grazie ai rapporti con il Parlamento Europeo. Poi c'è l'iter per l'approvvigionamento di 7.500 dosi dello Sputnik, terza via attivata dalla Segreteria Esteri con il Fondo russo che lo produce. Infine, c'è la strada intrapresa con AstraZeneca India.



Contatto aperto già a dicembre e che vede l'interessamento ufficiale dell'ambasciatrice indiana. In questo caso, però, la logistica non gioca a favore del Titano. Potenzialmente, quindi, a San Marino non mancano le possibilità – una volta arrivate le forniture – non solo di coprire l'intero territorio ma di contare pure su una riserva; di fatto rimane chiusa in un limbo di attese e ritardi, burocrazia e problemi amministrativi che – assicurano da più parti – sono ormai tecnicamente superati. Manca solo la spedizione.



Una volta superato lo scoglio delle consegne che vede il nostro paese in ritardo di circa due mesi rispetto all'Italia, i numeri della popolazione sammarinese consentono ottimismo sui tempi della somministrazione: potrebbero bastare circa tre mesi – dicono dall'Iss - per immunizzare la cittadinanza. Nel frattempo va avanti a spron battuto la petizione online con la quale si chiedono risposte sull'avvio della campagna vaccinale. Ad oggi sono circa 850 le firme raccolte. Venerdì a mezzanotte scadono i termini – ricorda Sabrina Carattoni, che invita a partecipare sulla pagina facebook di San Marino Dowtown dove si trova il link per la sottoscrizione. Riguardo ai passi intrapresi dal Governo per garantire a San Marino l'approvvigionamento, “bene se la nostra petizione ha accelerato la ricerca di soluzioni alternative. Noi andiamo avanti – dice - perché è compito dell'Esecutivo e di tutta la politica trovare la strada giusta a quelle che sono le esigenze di salute e sicurezza dei cittadini”. La questione vaccini, del resto, infiamma anche l'Italia. Ad oggi sono state già somministrate oltre 3 milioni di dosi ma è la materia prima a scarseggiare. Moderna ha già annunciato ritardi nelle consegne di febbraio.


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