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Report FMI: "Rifinanziare il debito estero con titoli con importi più bassi e scadenze diversificate"

21 ott 2024
Report FMI: "Rifinanziare il debito estero con titoli con importi più bassi e scadenze diversificate"

Ricalibrare le pensioni, diversificare gli investimenti dei fondi, superare le criticità del sistema bancario, continuare alcune politiche di austerity: tra vecchi e nuovi suggerimenti, il FMI non tratteggia una situazione ottimistica come invece qualcuno racconta

Prosegue la valutazione del report del Fondo Monetario Internazionale compiuta dal Segretario CSdL Enzo Merlini nell'ultima puntata del format di informazione "CSdL Informa". “Vi sono altri passaggi poco chiari - ha affermato Merlini - ai quali cerco di dare un'interpretazione. Si parla ancora una volta di previdenza: il FMI suggerisce una ‘ricalibrazione parametrica delle pensioni’. Affermano che con la riforma entrata in vigore il 1° gennaio 2023, il sistema reggerà un po' più di prima, ma che alla lunga non sarà sostenibile, quindi serviranno altri interventi. Le proiezioni erano effettivamente di questa natura, ma il termine utilizzato ci risulta incomprensibile. Se il FMI intende che si devono tagliare le pensioni, lo dica chiaramente! Non ci viene in mente alcuna altra interpretazione visto che l’aumento delle aliquote e dell’età pensionabile, oltre alla riduzione dei rendimenti, farà sì che i giovani saranno particolarmente penalizzati: non si può certo andare oltre. Su questo argomento, Governo e forze politiche non hanno fatto commenti: ci piacerebbe sapere cosa ne pensano. Per quanto ci riguarda, riteniamo che occorra destinare maggiori risorse pubbliche al sistema previdenziale, al fine di accantonarle per attenuare l’impatto del picco della spesa, atteso fra una trentina d’anni. In materia previdenziale, c’è una novità, se non ci era sfuggita in precedenza: il FMI consiglia ‘una graduale diversificazione degli investimenti del fondo pensione verso i mercati internazionali per mitigare la concentrazione dei rischi e aumentare i rendimenti’. Probabilmente, viene tenuto conto del fatto che, grazie all’aumento della raccolta avvenuta negli ultimi anni, le banche hanno molta liquidità. La politica ha taciuto anche su questo passaggio: per quanto ci riguarda, siamo disposti a discutere di questa, ma anche di altre prospettive, per i fondi pensione. È interessante il ragionamento svolto sul debito estero. Il FMI ritiene che, quando scadranno i 350 milioni di debito estero, andrebbero fatte emissioni di titoli con tagli più piccoli e con scadenze più lunghe e diversificate. Noi siamo senz'altro d'accordo; abbiamo già affermato a suo tempo come una tale mole di debito in scadenza ad un’unica data sia un cappio al collo, in termini di interessi che gli investitori possono facilmente strappare. Comunque, a nostro avviso il debito estero va ridotto il più possibile, riconducendolo all'interno di San Marino. Il rapporto parla ancora una volta della necessità di ulteriore flessibilità nel mercato del lavoro, ma in questo caso si afferma che serve ‘per migliorare la riallocazione della manodopera, anche nel settore bancario’. Cosa significa questa affermazione? Che le banche dovrebbero ridurre il personale? Non trovo altra spiegazione, visto che in questo momento abbiamo un tasso di disoccupazione inferiore al 3%, ovvero quasi un record mondiale. Forse si è voluto lanciare un messaggio a qualcuno. Tale messaggio non può che destare allarme tra i lavoratori. La parte relativa alla cartolarizzazione degli NPL, seppure con il linguaggio tipico del FMI, fa pensare che, nel lungo periodo, l’operazione potrebbe non giustificare l’ottimismo sbandierato dal Governo. Inoltre, si torna nuovamente anche sulla necessità di ricapitalizzazione delle banche. Il relativo capitolo termina con questa frase: ‘il settore finanziario rimane vulnerabile’. C’è poco da stare allegri! Non poteva mancare il plauso ad alcune politiche di austerity, con specifico riferimento al contenimento della rivalutazione delle pensioni, ma anche degli stipendi dei dipendenti pubblici, con l’invito a continuare su questa strada. Ci pare un appello quantomeno inopportuno, visto l’aumento delle famiglie in difficoltà economica, causato anche da stipendi e pensioni insufficienti a sostenere le esigenze familiari. Non dimentichiamo altresì che continuiamo ad avere seri problemi nel reperire determinate professionalità, specialmente nel settore chiave della sanità.”

C.s.CSdL





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