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Tribunale: tirapugni nella microcar. Minore finisce a processo

Il 2 febbraio le conclusioni; la vicenda ebbe una certa eco sui media locali. In mattinata anche la condanna ad una ragazza del Milanese, accusata di lesioni

18 gen 2023
Tribunale: tirapugni nella microcar. Minore finisce a processo

La vicenda non è tanto rilevante in sé, quanto come spia di fenomeni di disagio giovanile. Lo scorso anno i centralini delle Forze dell'Ordine furono tempestati da segnalazioni di residenti di Città; esasperati da danneggiamenti e schiamazzi notturni. Nel corso di un controllo in Via Giacomini una pattuglia della Gendarmeria notò un ragazzo - di appena 16 anni - con una bottiglia di whiskey in mano. Non si reggeva in piedi, ha ricordato oggi un brigadiere. Quando aprì la sua microcar, per mostrare i documenti, da un borsello cadde un tirapugni; disse che era per difendersi. Ma a quel punto scattò una denuncia a piede libero per porto abusivo di armi. Questa mattina la Difesa ha subito chiesto l'archiviazione, richiamando le modifiche alla normativa in materia. Il “noccoliere” è un'arma impropria, ha detto; il fatto è privo di rilevanza penale. Valutazione prematura, ad avviso del Giudice Saldarelli; che ha fissato una nuova udienza.

A sentenza invece un altro procedimento; all'origine una discussione accesa, per canoni di locazione mai pagati. Il proprietario dell'immobile – dove era stata avviata un'attività commerciale – pare avesse deciso di procedere per vie legali e cambiare serratura. La gestrice del negozio avrebbe tentato di fermarlo, tirandolo verso di sé; forse per cercare un accordo. L'uomo ha dichiarato di averla a quel punto semplicemente allontanata, poggiandole la mano sulla spalla; sono stata “attaccata al muro”, ha detto invece la teste. Pochi dubbi invece sulla reazione della compagna - all'epocadi quest'ultima, che assistette alla lite. Impugnò, pare, un paio di forbici – come fossero un tirapugni – e colpì violentemente alla tempia il locatore. Da qui la denuncia per lesioni. La parte civile cadde a terra perdendo sangue copiosamente; riprese conoscenza - ha detto - solo a bordo dell'ambulanza. Il Commissario della Legge ha deciso infine per una condanna ad un anno di prigionia. Il problema è che dell'imputata – una trentenne del Milanese – non vi è traccia. La teste ha ipotizzato viva per strada, parlando di probabili problemi di dipendenza. Non voglio più avere nulla ha che fare con lei, ha detto.





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