Al tribunale di Rimini iniziato il processo battezzato “Vulcano 2”, e che in realtà è il primo filone della maxi inchiesta partita da Bologna e che tanto ha scosso San Marino, sfociata poi nelle altre indagini Staffa e Titano. Il processo si è aperto con una serie di questioni preliminari sollevate, prima fra tutte quella sulla competenza territoriale, in favore del tribunale di Napoli dove, secondo le difese, si sarebbe costituita l'associazione mafiosa di tipo camorristico.
L'avvocato Livio Bacciocchi, qui ritenuto parte lesa delle condotte del gruppo di Francesco Vallefuoco, ha chiesto di potersi costituire parte civile e il tribunale di Rimini ha accolto la sua richiesta.
Una nuova udienza è già stata fissata per il 4 novembre, quando in videoconferenza interverrà uno degli imputati, Nicola Schiavone, figlio di Francesco detto “Sandokan”, sotto regime di 41bis e che dunque potrà partecipare solo in videocollegamento.
Ma al tribunale di Rimini mancava l'apparecchiatura necessaria, dunque se ne riparlerà in novembre, quando il collegio si pronuncerà anche sulle questioni preliminari sollevate.
L'avvocato Livio Bacciocchi, qui ritenuto parte lesa delle condotte del gruppo di Francesco Vallefuoco, ha chiesto di potersi costituire parte civile e il tribunale di Rimini ha accolto la sua richiesta.
Una nuova udienza è già stata fissata per il 4 novembre, quando in videoconferenza interverrà uno degli imputati, Nicola Schiavone, figlio di Francesco detto “Sandokan”, sotto regime di 41bis e che dunque potrà partecipare solo in videocollegamento.
Ma al tribunale di Rimini mancava l'apparecchiatura necessaria, dunque se ne riparlerà in novembre, quando il collegio si pronuncerà anche sulle questioni preliminari sollevate.
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