
In “ogni luogo e in ogni tempo” ladri di biciclette a Torino con un rider nero quasi invisibile (nessuno fa caso a uno di colore che pedala...). Issa, il protagonista, cerca di sopravvivere, senza identità ma con un permesso di soggiorno fittizio, in Italia lontano da tutto. La sua bici rubata da altri disperati compromette il suo destino: anonimato esistenziale e cinismo della solitudine solo per lavorare e non morire o tornare... Issa in bicicletta diventa e si scambia con Mario dal lavoro meno precario come potrebbe essere Maria da clandestina a badante tuttofare, è tutto uguale (tanto cosa conta il nome per un numero da “delivery “ che cambia a ogni chiamata). Perché le strade di Torino sono 'gobbe' e piene di semafori sempre rossi, e mica solo per Issa, purtroppo.