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Musica: Zeina Barhoum,'the Arab Soprano' in concerto a Roma

5 nov 2015
Zeina Barhoum,'the Arab Soprano'
Zeina Barhoum,'the Arab Soprano'
Le più belle arie d'opera classiche tradotte in parte in arabo. Un ponte - ''Alcantara'' - fra culture diverse, al servizio del dialogo. Ieri sera in Campidoglio, a ''parlare'' di pace e di ponti che uniscono mondo arabo e occidente c'era la voce incantevole di Zeina Barhoum, soprano nata in Giordania, di origini palestinesi. Un concerto ospitato nella Sala della Protomoteca e organizzato dalle ambasciate di Giordania e di San Marino, in collaborazione con la Fondazione Calabria Roma Europa. 'The Arabic Soprano', come lei stessa ama definirsi, si è esibita insieme a due cantanti italiani, Romolo Tisano (tenore) e Simone Scatarzi (baritono). Per la sua giovane età, 31 anni, ha le idee molto chiare su tante cose. A cominciare dal ruolo delle donne arabe nell'arte, come racconta ad ANSAmed a fine concerto. ''Un cammino difficile - dice - quello delle donne, anche in questo campo. Non è scontato riuscire ad arrivare ai vertici''. Si tratta, spiega, ''di una rivoluzione che è possibile fare, ma a piccoli passi''. Lei vive ed è nata ad Amman, ma gira per il mondo ormai per esibirsi in concerto. Traduce le più belle arie e le canzoni più famose in arabo e ne fa un disco: Alcantara (Ponte), di cui ieri ha presentato alcuni brani fra cui 'Lamma bada Yathanna' (musica andalusa risalente al 12esimo secolo), la Vie en rose o Ana Albi Dalili e molte arie famose. Finora non ha mai cantato in Palestina, ''ma è una cosa che spero di potere fare presto'', conclude.

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