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CSdL su anagrafica debitori: "Il 20% dei 207 milioni di debito verso lo Stato è concentrato in 6 società fallite"

Riforme del fisco e pensioni, gli altri temi al centro dell'approfondimento “CSdL Informa”

7 apr 2022

E' il tema dell'anagrafica dei debitori – anticipa Giuliano Tamagnini - ad aprire il 25° appuntamento con CSdL Informa. La lista, pubblicata da BCSM, riepiloga i nomi di coloro che abbiano un debito verso lo Stato di almeno 50mila euro. Da un anno all'altro si nota che il loro numero non è cambiato, l'importo invece risulta diminuito. Tuttavia, rimarca il sindacato, ciò non significa che siano state recuperate risorse. In realtà – spiega il segretario generale, Enzo Merlini - ogni anno ci sono delle variazioni, cioè i fallimenti vengono depennati mentre vengono aggiunti i nuovi debitori”. Archiviati in sostanza fallimenti per oltre 20 milioni, - precisa - di qui il calo, ma sono società per la maggior parte che non hanno beni da aggredire. Guardando ai numeri: sono 64 nuovi debitori per un totale di 8 milioni. Tra i fallimenti conclusi presumibilmente con nulla di fatto, uno valeva da solo 22 milioni mentre tra quelli presenti, 6 da soli corrispondono a 40 milioni. In pratica – sottolinea Merlini - il 20% del totale dei debiti, ovvero 207 milioni, è concentrato in 6 attività. Ma come è possibile – si chiede - consentire a queste società di accumulare tali cifre di debito?” Domanda – che è il tema dei temi - rimasta senza risposta già dall'anno scorso. Una parziale spiegazione per la CSdL è arrivata però dall'ultima Commissione finanze e in particolare dall'ordine del giorno della maggioranza che, dopo l'approvazione del Pdl Righi sulla semplificazione nell'avvio delle attività economiche, dà input al Governo di presentare nuovo provvedimento per aumentare i controlli, il tutto per evitare abusi. Per Merlini, suona in sostanza come un'ammissione che i controlli che non funzionano. La proposta avanzata dal sindacato è quella di "aprire attività economiche con minore capitale sociale. Ma una volta che azienda si ingrandisce, magari con fatturati milionari, occorre introdurre garanzie a tutela dello Stato e dei lavoratori”.




Focus poi sulle riforme fiscale e previdenziale: in generale la CSdL chiede di accelerare i tempi. Sul fisco l'idea della Segreteria Finanze è quella di implementare le entrate di 25-30 milioni rispetto al gettito attuale. Ma come? Il nodo per la Confederazione del Lavoro resta sempre quello dei controlli, sistema che se manca va sempre a scapito dei redditi fissi. Sulle pensioni, improbabile che si rispetti la scadenza di giugno – osserva il segretario confederale William Santi – ci si continua a confrontare con incontri di un'ora alla volta, ma si stenta a partire con il negoziato”.





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