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Direttiva UE 'Case Green', Adani: “Comporterà sacrifici, ma migliorerà l'indipendenza energetica dell'Europa”

L'analisi dell'economista ed imprenditore Mattia Adani, dopo il via alla Direttiva UE sulla prestazione energetica degli immobili. Entro il 2050 il patrimonio edilizio dell’UE dovrà essere trasformato, fino ad arrivare a zero emissioni

di Annamaria Sirotti
27 apr 2024

“La direttiva sulle case green comporterà sicuramente sacrifici. Nel senso che impone di aumentare l'efficienza energetica delle nostre case e questo verrà sentito dai cittadini in due forme: innanzitutto, costi più alti quando vorranno ristrutturare le loro case e, in alcuni casi, dovranno farlo; in secondo luogo, valori più bassi della loro case, quando non già adeguate, quando vorranno venderli. Il Governo italiano ha detto 'no', proprio per la preoccupazione dei costi, che verranno indubbiamente scaricati o sui cittadini o sugli stessi Governi, nella misura in cui vorranno creare sistemi di incentivi. La nostra finanza pubblica purtroppo è in uno stato dedicato, per cui il Governo ha preferito – da solo, rispetto agli altri paesi europei, solo con l'Ungheria - dire di 'no'. La preoccupazione principale è quella economica. Però io ritengo che la direzione segnata dalla Commissione Europea sia quella giusta: in effetti, il 40% del consumo energetico europeo dipende dalle case, tra riscaldamento, illuminazione e raffrescamento. Quindi, incentivare o comunque migliorare l'efficienza energetica del nostro patrimonio abitativo renderà l'Europa più indipendente dalle importazioni di petrolio. Non solo, la direttiva, così come è stata disegnata, non crea problemi di competitività all'industria europea - come invece altre direttive purtroppo hanno fatto, ad esempio, sull'auto elettrica - perché sia le tecnologie necessarie per ristrutturare le case, sia la manodopera che verrà utilizzata sono europee”.

In collegamento Zoom: Mattia Adani, economista e imprenditore





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