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Scuola e trasporti: polemiche sul costo degli abbonamenti per gli studenti iscritti agli istituti italiani.

10 set 2007
Elio Antonucci - Bologna
Elio Antonucci - Bologna
Gli studenti pendolari quest’anno sono 660: il che dovrebbe tradursi in una spesa pubblica nettamente superiore al miliardo di vecchie lire; il prezzo medio degli abbonamenti – per le tratte da San Marino agli istituti fuori territorio - si aggira infatti sui mille euro.
I giovani sammarinesi iscritti a scuole italiane, e le loro famiglie – è bene ricordarlo - possono ritenersi fortunati: in Repubblica le spese di trasporto vengono rimborsate dallo Stato, salvo una trattenuta di poche decine di euro. Un bell’esempio – insomma - di tutela del diritto di studio. Ma questo non sposta la questione – almeno in linea di principio - perché le spese pubbliche vengono in fin dei conti ripartite tra tutta la cittadinanza. A parità di chilometraggio un abbonamento, rilasciato da una delle 3 aziende concessionarie ad un pendolare sammarinese, può essere anche 5 volte più costoso rispetto a quello praticato – ad esempio - dalla tram a uno studente italiano. E’ possibile spendere meno? Cosa sta facendo lo Stato in questo senso? Al momento sembrerebbe accettata la situazione attuale.
“Le autolinee italiane come la TRAM – ha dichiarato il segretario Michelotti al termine del Congresso di Stato – ricevono da enti locali, Stato ed Unione Europea grandissimi contributi per il trasporto scolastico e questo abbatterebbe fino al 70% il prezzo dell’abbonamento; tutto ciò, naturalmente non avviene a San Marino perché lo Stato rimborsa direttamente il cittadino”. Concetto ribadito anche dagli stessi titolari delle 3 società che si occupano del trasporto degli studenti sammarinesi pendolari. “Oltre a questo – fanno sapere in coro – noi garantiamo un trasporto qualitativamente superiore, con tutti i posti a sedere. Da due anni, inoltre, teniamo i prezzi bloccati”

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