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Coronavirus, chiuso il comune di Medicina (Bo): contagio troppo elevato, non è possibile uscire e entrare

Regione regolamenta supermercati, take-away, attività di servizio alla casa e ai veicoli, sanità privata e strutture alberghiere

16 mar 2020
@regioneemiliaromagna
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Dalla mezzanotte scorsa, non è più possibile uscire dal capoluogo Medicina e dalla frazione di Ganzanigo, nel comune bolognese dove ormai da giorni si registra una crescita anomala del contagio da Coronavirus. Una misura straordinaria che sarà in vigore fino al prossimo 3 aprile, dettata dalle indicazioni medico-scientifiche e necessaria per arginare la diffusione del virus. E’ quanto stabilisce l’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nella serata di ieri, d’accordo con le diverse istituzioni. 
Possono entrare i soli residenti ancora fuori dall’area circoscritta e chi lavora nei servizi pubblici e privati essenziali. Si tratta di alcuni servizi comunali e di quelli assistenziali e residenziali per le persone non autosufficienti, di farmacie e alimentari. Al di fuori di questi, tutte le attività commerciali, produttive e di servizio di Medicina e Ganzanigo sono chiuse.

Nel territorio del comune di Medicina e nella frazione di Ganzanigo erano presenti 54 casi accertati di Coronavirus, 8 decessi, 22 ricoveri ospedalieri (5 dei quali in terapia intensiva in condizioni critiche) e 24 casi in isolamento fiduciario domiciliare, oltre a 102 soggetti posti in isolamento fiduciario domiciliare a seguito di contatti stretti di casi accertati.

La Regione ha inoltre regolamentato l’attività di consegna a domicilio di cibo e pasti preparati. E' consentita, ma col fermo di quella da asporto, compresi i take-away. I supermercati presenti nei centri commerciali che, nei festivi e prefestivi, devono permettere l’accesso solo alle aree di vendita di prodotti alimentari, farmacie e parafarmacie. Capitolo mercati: tutti sospesi a eccezione di quelli destinati alla vendita di prodotti alimentari. Poi le strutture ricettive e gli alberghi che possono tenere aperta l’attività di ristorazione interna solo per gli ospiti che vi soggiornano.

Ancora: negli esercizi polifunzionali possono proseguire solo le attività consentite (ad esempio giornali e tabacchi) ma non quelle di bar e ristorazione; così come sono consentite quelle di servizi alla casa (idraulici, elettricisti, etc.) e ai veicoli (gommisti, elettrauto, meccanici, carro attrezzi). E per la sanità privata, così come già avviene in quella pubblica, sono sospese tutte le attività programmabili e le non urgenze.


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